2014-09-20 15:01:00

Il Papa a Tirana. Il nunzio: Francesco viene a onorare i martiri


Al centro di questo atteso viaggio in Albania, dopo gli anni bui del regime comunista e della guerra civile, la capacità di Tirana di scegliere la via del dialogo e della convivenza tra etnie e religioni diverse. Esempio di sincera condivisione, l’Albania di oggi è caratterizzata dalla comune partecipazione di islamici, ortodossi e cattolici. L’inviato Mario Galgano, ha intervistato il nunzio apostolico in Albania, mons. Ramiro Moliner Inglés:

R. – Il Papa l’ha detto chiaramente: “Io vado in Albania per dimostrare che si può vivere insieme”. E io mi permetto di dire: “Si deve e si può”. Però, si può vivere rispettandosi gli uni gli altri.

D. – Dunque, può essere anche un messaggio che si può dare al mondo musulmano, in un Paese dove c’è una grande comunità musulmana …

R – Sì. Gli albanesi sono contenti di questo, perché anche loro si sentono orgogliosi di poter vivere insieme con tutti gli altri. Ci sono state due dichiarazioni molto chiare della comunità interreligiosa, formata da cattolici, ortodossi, musulmani sunniti, bektashi e poi Alleanza evangelica, di condanna totale e assoluta di questi crimini che si commettono evocando o appoggiandosi alle religioni. La religione non può essere mai una scusa o il motivo o l’incentivo per permettere questi crimini. Quindi, penso che tutti si sentano orgogliosi di questo apprezzamento, di questa nota di identità culturale che è vissuta in modo particolare qui, in Albania.

D. – L’Albania del passato è quasi l’esatto contrario, quando la religione – qualsiasi religione – era perseguitata…

R. – Il Santo Padre arriverà in questo boulevard dove, entrando, si vedono fotografie di molti dei nostri martiri, non soltanto cattolici, ma ci sono anche musulmani e ortodossi. Io penso che il Santo Padre venga qui per onorare il coraggio di questi albanesi e di tutti quelli che hanno dato la vita per non perdere la fede, che hanno saputo essere testimoni di Cristo, anche nei momenti più critici, più oscuri della vita.








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