2014-09-21 12:35:00

Il Papa tra i bambini del centro Betania vicino Tirana


Nel pomeriggio, dopo il pranzo con i vescovi albanesi, l’incontro con i leader delle sei maggiori comunità religiose all’Università cattolica “Nostra Signora del Buon consiglio, la celebrazione dei Vespri in Cattedrale, e poi la visita al centro “Betania” di assistenza a bisognosi, in particolare bambini, che si trova nel comune di Bubq, vicino alla capitale Tirana. Del centro ci parla, nell’intervista di Claudia Bumci, inviata a Tirana, la volontaria Paola Guarnati:

R. – Nel ’97, quando in Albania c’è stata una situazione abbastanza turbolenta, i ragazzi, anche minorenni, che scappavano e arrivavano in Italia, sono stati accolti nella nostra associazione e stavano diventando un gran numero, fino a quando la polizia ha riportato improvvisamente tutti in Albania. Antonietta Vitale, la fondatrice, per riportare delle cose che avevano lasciato è venuta a vedere la situazione e ha trovato un Paese pieno di necessità, soprattutto per i bambini. Quindi, grazie all’aiuto di altre persone, è nata l’idea di venire sul posto per aiutare la gente di qua. Sono dunque cominciati i preparativi nel novembre del ’98, quando siamo venuti a fare i documenti per cominciare l’opera, e a gennaio del ’99, insieme a lei e ad altri volontari, siamo venuti in una casa in affitto per preparare l’accoglienza dei bambini: orfani o appartenenti a famiglie povere, con situazioni difficili, figli di poliziotti uccisi e così via. Poi siccome il posto cominciava ad essere poco, si è pensato di comprare un altro terreno dove poter fare delle casette - quelle attuali - dove avere la possibilità di accoglierne ancora di più, visto che le richieste erano molte. Con il passare del tempo, grazie all’aiuto dall’Italia - non si farebbe niente, infatti, nelle comunità, all’estero, in Italia, se Antonietta e gli altri volontari non andassero a bussare porta a porta per raccogliere quello che la Provvidenza dona -  siamo riusciti a fare anche questa casa e la chiesa dedicata a Sant’Antonio, a ringraziamento di tutti questi anni di sacrificio da parte di tutti. Comunque, umanamente, una persona o un gruppo di persone non può arrivare a fare una cosa del genere, se non c’è il Signore.

D. – Il centro di oggi come è cambiato rispetto ai primi tempi, quando lei è venuta qua? E come è cambiata anche la situazione stessa dei bambini?

R. – E’ cambiata tantissimo, perché all’inizio quando siamo venuti qua la situazione nel villaggio vedeva le strade piene di buche e così nel Paese. Siamo andati in giro spesso, anche a piedi, a visitare le famiglie povere per poterle aiutare. Direi che è cambiata in toto, come anche la situazione delle famiglie intorno, e non solo. Comunque, non si finisce mai di aiutare, perché più si va nei villaggi, più si trovano persone che hanno bisogno.








All the contents on this site are copyrighted ©.