2014-09-23 14:44:00

Migranti, Caritas di Noto: non solo cronaca, ma anche incontro


"Questi morti ci interpellano profondamente e - come ha detto il Papa a Lampedusa - debbono aiutarci a ritrovare il pianto. I rimbalzi di responsabilità fra Italia e Europa hanno il linguaggio freddo di polemiche astratte, mentre qui in Sicilia abbiamo davanti i morti e i vivi, cioè i superstiti, che sono corpi, volti". 

Così, Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana di Noto, la zona della Sicilia più interessata dagli sbarchi, commenta le ormai quotidiane notizie di migranti morti in mare, nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Solo nel 2014 – come ricordato dal card. Bagnasco - presidente dei vescovi italiani - i morti nel Mediterraneo sono stati 1800. "Dov'è l'Europa?", si è chiesto il porporato.  

"I migranti, spiega Assenza - che ha partecipato al Seminario dei Settimanali cattolici (Fisc) a Ragusa su questo tema - non possono essere solo cronaca, devono diventare incontro. Qui a Pozzallo i ragazzi siciliani accolgono i loro coetanei sopravvissuti al naufragio, nascono amicizie. Lo scorso anno, dopo che 13 persone erano morte a Sampieri, il 30 settembre, le donne di Scicli hanno utilizzato le loro lenzuola più belle per avvolgere quei cadaveri". "L'Europa - conclude il direttore di Caritas Noto - non può essere solo la freddezza delle regole o di certe dichiarazioni. L'Europa dovremmo essere noi. Noi mediterranei che ci incontriamo e ci diamo una politica diversa".








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