2014-09-24 11:50:00

Migranti. Il Papa non parla mai di disperati


"E' la prospettiva più giusta, bella e stimolante per prendere consapevolezza del posto dei migranti nelle nostre coscienze e nelle comunità". Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia dei Processi Migratori all'Università Statale di Milano, commenta il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che sarà celebrata il 18 gennaio 2015 sul tema "Chiesa senza frontiere: madre di tutti". 

"E' significativo che Francesco sottolinei la tensione che spesso c'è tra il comando evangelico dell'accoglienza e le resistenze riscontrate all'interno delle stesse comunità ecclesiali", riprende Ambrosini. "Così come - aggiunge - il Papa quando parla di migranti non parla mai di disperati, non lo fece neppure a Lampedusa. I migranti non sono infatti solo dei poveri del mondo in viaggio, ma sono persone cariche di speranze che hanno consapevolezza della propria dignità e cercano altrove condizioni di vita migliori".

E alla luce degli episodi di intolleranza che mostrano sempre più recrudescenza in alcune grandi città, per esempio nella periferia est di Roma, Ambrosini rassicura che in Italia non ci sono, finora, le banlieue. Certo - conclude - se l'immigrazione non viene governata, non scompare, ma tende a cercare spontaneamente casa, luoghi di rifugio e a concentrarsi in aree già sotto forte pressione di degrado".








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