2014-09-25 14:35:00

L'arcivescovo di Algeri: decapitazione Gourdel shock per il Paese


Paura in Algeria dopo la decapitazione dell'ostaggio francese Hervé Gourdel da parte di un gruppo jihadista locale. Sulla situazione che sta vivendo il Paese, Tiziana Campisi ha sentito l’arcivescovo di Algeri, mons. Ghaleb Bader:

R. – Tutti gli algerini sono sotto shock per questa vicenda, soprattutto perché dagli anni ’90, gli anni bui, non ci sono più stati fatti del genere. Tornare a questo clima, a questa barbarie, ha scioccato tutti. Ma ad Algeri, la capitale, non si sente questo clima … Il fatto si è svolto in una zona isolata delle montagne e quindi dovrebbe rimanere in quel contesto, cioè in una zona non messa in sicurezza e lontana da qui. La gente è dispiaciuta, tutti sono dispiaciuti. Credo, però, che rimarrà un fatto isolato e che non torneremo a vivere il clima degli anni ‘90.

D. – La Chiesa algerina come sta vivendo questo periodo in cui sembra farsi avanti questo cosiddetto Stato Islamico?

R. – Questo Stato Islamico è una deformazione della religione musulmana che vuole imporre l’islam come religione, come Stato, a tutti. Per il momento, in Algeria almeno, direi che non è cambiato niente. La paura degli anni ‘90 è lontana, ma fatti del genere fanno tornare alla mente di tutti – non solo della Chiesa – tutta la barbarie di quegli anni. Ma come Chiesa non siamo minacciati.

D. – La Chiesa in Algeria che stagione sta vivendo, adesso?

R. – Per la Chiesa non è cambiato niente. Ho chiesto a tutti i miei sacerdoti, religiose e religiosi, di stare attenti perché in una situazione del genere la prudenza non è mai troppa. Ma non c’è niente di grave, di esplicito, che ci faccia dire che la Chiesa è in pericolo … per il momento non c’è niente. Speriamo che continui così.








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