2014-09-27 14:51:00

Baretta: valutiamo se estendere gli 80 euro a famiglie con figli


Ancora commenti alle parole del segretario della Cei Galantino che ieri ha chiesto al governo di puntare di più su famiglia, scuola e lavoro. Parte della maggioranza chiede che il governo estenda il bonus degli 80 euro a tutte le  famiglie numerose. Alessandro Guarasci ha sentito il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta:

R. – Il problema di un intervento più strutturale sulla famiglia si pone. Ovviamente, bisogna fare i conti con la situazione finanziaria complessiva dello Stato. Innanzitutto, noi confermeremo l’erogazione degli 80 euro alle fasce che l’hanno già ricevuto, e questo è un consolidamento importante e di sostegno. Dopo di ché si sta valutando se ci sono le condizioni per – in alcune fasce particolari – aiutare soprattutto le famiglie con figli. Non c’è nulla di deciso: è una delle discussioni che si stanno facendo.

D. – Un intervento più strutturale sulla famiglia non doveva passare attraverso la legge delega che, però, sembra stia languendo in Parlamento?

R. – Per la verità, non sta languendo perché noi per quanto riguarda la legge delega abbiamo già fatto un provvedimento sulla semplificazione; è presente già in Parlamento il provvedimento sulla riorganizzazione delle accise sul settore dei tabacchi; stiamo iniziando a lavorare e tra poche settimane presenteremo la riorganizzazione nel settore dei giochi; entro fine anno il tema della riscossione dei tributi … stiamo seguendo la scadenza che la legge delega presenta. Sicuramente, quello dell’intervento fiscale anche a favore delle famiglie è uno dei temi che però va collegato ad un dibattito più completo. Bisogna pensare, ad esempio, se si fa o non si fa il quoziente familiare, che è uno dei temi irrisolti nel dibattito italiano.

D. – Si torna a parlare di un taglio dell’Irap o comunque di un intervento sul cuneo fiscale. Questi dovranno essere legati anche a maggiori investimenti da parte delle aziende, per rilanciare la produzione?

R. – L’intervento sul cuneo fiscale è il tema che sarà presente nella legge di stabilità. Si è parlato delle persone, con la stabilizzazione degli 80 euro o forme analoghe, sia con l’intervento sull’Irap. Non credo che ci possa essere un automatismo tra la riduzione dell’Irap e investimenti obbligati; sicuramente, però, è arrivato il momento in cui la questione degli investimenti si ponga e a questo proposito, come governo, stiamo discutendo anche con le casse di previdenza e i fondi pensione perché una parte di quegli investimenti che oggi sono concentrati nel debito pubblico italiano e straniero vengano invece orientati a sostegno dell’economia e dell’occupazione.

D. – Voi come governo e lei come sottosegretario, quanto confidate sull’art. 18, sulla riforma dell’art.18, per rilanciare davvero l’occupazione nel Paese?

R. – No: tutti questi strumenti sono incentivi. L’occupazione parte davvero se ci sono investimenti e se c’è la ripresa. Certamente la riforma dell’art.18 come la riforma della Giustizia, che è l’altro tema molto sentito anche a livello internazionale, sono tutte strumentazioni necessarie e utili, ma da sole non bastano. Qui bisogna muovere gli investimenti e soprattutto pensare a una ripresa economica, che è il vero punto difficile non solo in Italia, ma in tutta la zona euro.








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