2014-09-30 14:53:00

Inaugurata nuova Pala d'altare alla Chiesa del Gesù


Presentata alla stampa la nuova Pala per la Cappella della Passione nella Chiesa del Gesù a Roma. L’opera, raffigurante la “Deposizione”, è stata commissionata all’artista bosniaco, Safet Zec, in occasione del secondo centenario della ricostituzione della Compagnia di Gesù, avvenuta per opera di Pio VII nel 1814. Il servizio di Paolo Ondarza:

Rimasta a lungo senza una Pala d’altare dopo l’asportazione della "Deposizione" di Scipione Pulzone nel 1800, la Cappella della Passione, nella Chiesa del Gesù, ha ora una nuova tela, dipinta dal bosniaco Safet Zec sullo stesso tema. L'opera ben si integra con il progetto iconografico degli affreschi di inizio XVII secolo di Valeriano e Celio, definiti da Federico Zeri “arte senza tempo”. Padre Daniele Libanori, rettore della Chiesa del Gesù:

“Da una parte, sentivamo per l’appunto il bisogno di colmare un vuoto, che disturbava. E l’occasione ci è stata data dal secondo centenario della ricostituzione della Compagnia di Gesù. Un altro aspetto, per noi non secondario, è stato il tentativo, che a me sembra riuscito, di riallacciare il dialogo con gli artisti. La Compagnia di Gesù è stata sempre molto attenta a valorizzare al meglio gli artisti, che fossero in grado di esprimere i sentimenti che nascono dalla contemplazione tipica degli esercizi spirituali e che si desidera partecipare a coloro che cercano Dio, attraverso il nostro ministero”.

Nella Cappella, si venerano le spoglie di San Giuseppe Pignatelli, protagonista della restaurazione della Compagnia, e del Servo di Dio Jan Ph. Roothaan, secondo preposito generale della Compagnia di Gesù, e qui riposa anche l’ex preposito generale, padre Pedro Arrupe. Il pittore bosniaco, Safet Zec, ha dato i loro volti agli uomini che depongono e abbracciano il corpo di Cristo, esanime, su cui evidenti sono i segni della Passione. Il rosso del sangue e il bianco delle vesti spiccano sulle tonalità più scure del resto della composizione. Ritta in piedi sotto la Croce, la Madre del Signore. A terra catino e asciugatoio, simboli del servizio, la veste bianca che il Re vittorioso indosserà risorgendo e la corona della Passione e della regalità. L’artista Safet Zec:

“Dentro questa opera religiosa, sacra, ci sono elementi che appartengono al mio mestiere, al mio amore per le mani, per le braccia, per il corpo. Molti hanno scritto che le mie opere portano religiosità. Un gesto, una natura morta può essere sacra. Mettendo amore, infatti, mettendo la maestria, nasce una bellissima opera religiosa”.








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