2014-09-30 19:22:00

Da Londra l'allarme: l'Is può diventare anche una minaccia nucleare


Lo Stato islamico può diventare anche una minaccia nucleare. L’allarme arriva da Londra  che conferma anche il primo bombardamento di tornado britannici in Iraq. Sul terreno intanto i  curdi vanno avanti lungo tre fronti in Iraq mentre in Siria gli jihadisti  avanzano verso la  città di Kobane dove hanno decapitato quattro prigionieri curdi, riferisce l’Osservatorio per i diritti umani. Il servizio di Debora Donnini:

Se non contrastato, lo Stato islamico “potrebbe diventare un vero Stato terroristico e arrivare a costituire anche una minaccia nucleare in quanto potrebbe dotarsi di armi chimiche, biologiche o perfino nucleari”. A lanciare l’allarme è il ministro britannico degli Interni Theresa May.  Cresce, dunque, la preoccupazione internazionale mentre si continua a combattere sul terreno. Nelle ultime 24 ore, le forze Usa hanno compiuto 11 raid aerei anti-Isis in Iraq e 11 in Siria. Il Comando Centrale precisa che gli attacchi sono stati effettuati da caccia e droni. In Iraq sono stati condotti nella zona della diga di Mosul e in Siria nei pressi di Aleppo e vicino alla frontiera con la Turchia. I curdi, intanto, avanzano in Iraq su tre fronti: a nord della città di Mosul, controllata dai jihadisti, a sud della città petrolifera di Kirkuk, e in una zona al confine con la Siria mentre l’Iran ha promesso armi all’esercito libanese per aiutarlo a fronteggiare i miliziani jihadisti alla frontiera. Da parte sua lo Stato islamico continua ad avanzare verso la città di Kobane, in Siria, vicino alla Turchia, dove ha decapitato quattro prigionieri curdi, di cui tre donne, riferisce l’Osservatorio per i diritti umani. L’Is ha poi preso il controllo di una base militare ad Albu Aytha, a nord di Ramadi, in Iraq mettendo in fuga uomini dell’esercito e in combattimenti, sempre contro l’esercito iracheno  a Falluja, cinque civili tra cui due bambini sono rimasti uccisi. L’Is ha anche pubblicato un video con un nuovo messaggio dell'ostaggio britannico John Cantlie che afferma: "Con i raid non guadagnerete terreno". Si diffonde, intanto, la notizia che gli Usa hanno speso per la campagna quasi un miliardo di dollari . 

Fausta Speranza ha intervistato Pietro Badacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa:

“Gli effetti dei raid americani e alleati, in generale, iniziano a farsi sentire. Consideriamo che, comunque, i raid aerei americani, ancorché blandi, ancorché non così frequenti – siamo di fronte ad una campagna aerea a bassa intensità – hanno comunque permesso alle forze curde e irachene di riprendere un obiettivo importante, come per esempio la Diga di Mosul e alcuni villaggi, in precedenza conquistati da Isil. Credo, quindi, che questa iniziativa curda, se confermata, possa essere legata anche ai raid americani o alle forniture di armi che l’Italia e la Germania hanno effettuato in questi giorni, in queste settimane”.








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