2014-10-01 07:58:00

Tre donne curde decapitate dall'Is. Raid britannici in Iraq


Ancora decapitazioni ad opera dell’Is, che nel nord della Siria ha ucciso quattro combattenti curdi, tra loro tre donne. Gli jihadisti stanno avanzando verso Kobane, mentre il governo turco aspetta il via libera a partecipare ad azioni sia in Siria che in Iraq, dove la Gran Bretagna ha iniziato i bombardamenti. Servizio di Francesca Sabatinelli:

Tre le combattenti peshmerga decapitate, ed è la prima volta che gli jihadeisti colpiscono le donne, mentre proseguono la loro avanzata verso la città curda siriana di Kobane, nei pressi del confine con la Turchia, dalla quale li separa soltanto una valle. Il califfo al Baghdadi continua a lanciare le sue minacce, lo fa attraverso l’ostaggio britannico ancora nelle sue mani, il reporter John Cantlie, che in un nuovo video definisce prevedibile la strategia di Obama e perdenti i raid aerei che, dice, non metteranno al sicuro l’Occidente, dove l’allarme intanto cresce. Da Londra il ministro degli interni Theresa May ipotizza una minaccia nucleare da parte dell’Is che potrebbe entrare in possesso dell’arsenale di Damasco. I raid intanto proseguono, 22 in 24 ore, tra Siria e Iraq, dove i tornado britannici hanno colpito per la prima volta obiettivi dell’Is, nel nord del Paese, in appoggio all’avanzata dei peshmerga curdi, più forti che nel nord siriano. Il governo di Ankara, che ha deciso di colpire, aspetta per domani il via libera dal Parlamento. Per il momento il premier Erdogan ha schierato 10mila soldati al confine siriano in stato di "massima allerta". Gli effetti dei raid americani e alleati in generale iniziano a farsi sentire. E’ quanto dice  Pietro Badacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa, intervistato da Fausta Speranza:

Consideriamo che, comunque, i raid aerei americani, ancorché blandi, ancorché non così frequenti hanno comunque permesso alle forze curde e irachene di riprendere un obiettivo importante, come per esempio la Diga di Mosul e alcuni villaggi, in precedenza conquistati da Isil. Credo, quindi, che questa iniziativa curda, se confermata, possa essere legata anche ai raid americani o alle forniture di armi che l’Italia e la Germania hanno effettuato in questi giorni, in queste settimane.

Dall’Onu, nel frattempo, arriva l’allarme sfollati. Sono già oltre tre milioni i siriani rifugiatisi in Libano, Turchia e Giordania, se continua così saranno decine di migliaia le persone costrette a fuggire dalla Siria.



 








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