2014-10-03 08:04:00

Lesotho. Accordo sblocca crisi istituzionale, elezioni a febbraio


È stato raggiunto un accordo politico per la soluzione della crisi in Lesotho, che durava ormai dal 30 agosto. Nel piccolo regno dell’Africa Meridionale - per il quale anche Papa Francesco aveva chiesto pace durante l’Angelus del 7 settembre - elezioni anticipate si terranno alla fine di febbraio. Ma resta irrisolta la questione dell’esercito, ostile all’attuale premier. Il servizio di Davide Maggiore:

Il re del Lesotho convocherà di nuovo il parlamento per il 17 ottobre prossimo, mettendo fine a mesi di blocco dell’attività legislativa e i deputati dovranno preparare il voto della fine di febbraio, fissato due anni in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura. A monitorare le consultazioni sarà una missione della Comunità di sviluppo dell’Africa australe, che comprenderà anche militari e agenti di polizia. Questi sono i punti dell’accordo siglato dalle forze politiche del Lesotho e dai loro leader, primi tra tutti il premier, Thomas Thabane, e il suo vice e rivale, Mothejoa Metsing. A mediare tra loro, il vicepresidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Un punto non sembra essere rientrato però nell’intesa, quello che riguarda il comandante delle Forze armate. Il rifiuto del generale Tlali Kamoli di lasciare l’incarico era stato uno dei motivi scatenanti della crisi. Attualmente l’alto ufficiale, accusato di tradimento, è latitante e probabilmente circondato da un gruppo di fedelissimi. Resta alta dunque la tensione nella capitale Maseru, dove ancora mercoledì scorso, a trattative in corso, uomini dell’esercito si sono scontrati con la polizia, fedele al primo ministro.








All the contents on this site are copyrighted ©.