2014-10-06 13:33:00

Presidenziali in Brasile: Rousseff e Neves al ballottaggio


Elezioni presidenziali in Brasile: dopo le consultazioni di ieri, la presidente uscente Dilma Rousseff, con il 41,6% dei voti, accede al ballottaggio del prossimo 26 ottobre, contro il candidato del centro-destra Aecio Neves, che si è attestato al 33,6% delle preferenze. Esclusa dalla corsa l’ambientalista, ex favorita dai sondaggi, Marina Silva. Elvira Ragosta ha chiesto un commento su questa prima tornata elettorale a Marco Di Liddo, del Centro Studi Internazionali:

R. - La volontà di continuità sembra in leggero vantaggio, ma dobbiamo sempre essere pronti alle sorprese dell’ultimo minuto. In questo momento, i brasiliani hanno un po’ messo da parte la condanna verso l’attuale establishment di governo e hanno optato per un voto un po’ più conservatore. Sorprendente è il risultato di Aecio Neves, che si candida ad essere il grande outsider e che dimostra una classe media brasiliana più consapevole di sé e più disposta a far sentire la propria voce.

D. - La candidata ambientalista Marina Silva ha invocato un cambiamento e gli analisti non escludono un suo appoggio al ballottaggio ad Aecio Neves. Ma cosa hanno in comune questi due candidati nei loro programmi, visto che politicamente sono distanti?

R. - In questo momento, sicuramente questa retorica sul cambiamento, questa voglia di avvicendamento della classe politica brasiliana e poi soprattutto il concetto politico di sostenibilità.

D. - Il Brasile attende riforme importanti: quali sono le priorità, alla luce, della situazione economica e sociale del Paese?

R. - Il Brasile ha usufruito di una lunga stagione di sviluppo economico - anche se negli ultimi anni ha un po’ rallentato - e le precedenti amministrazioni, quella di Lula in primis, hanno avuto il grande merito di far uscire milioni di cittadini dalla povertà. Naturalmente il Paese, nella sua enormità e nella sua complessità sociale, ancora ha molte sfide da affrontare e risolvere: sicuramente uno sviluppo infrastrutturale e uno sviluppo del welfare in grado di far cambiare passo al Brasile. Queste sono le grandi richieste, appunto, della popolazione: un maggiore interesse alla formazione, all’università; una maggiore attenzione verso i temi della sanità pubblica e dei sussidi a chi non riesce ad inserirsi nell’attuale mercato, nell’attuale struttura di lavoro brasiliana.








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