2014-10-08 14:02:00

Sinodo. Coniugi Pirola: matrimonio cristiano, casa di un amore felice


L’importanza di un educazione all’affettività che ponga la sessualità al servizio dell’amore e della persona è stata evidenziata in aula dai padri sinodali. In un contesto sociale caratterizzato da un’erotizzazione esasperata che separa il sesso dall’amore, è stato invocata la necessità di una pastorale familiare che promuova una mistica familiare e coniugale. Paolo Ondarza ha raccolto la testimonianza dei coniugi australiani Romano e Mavis Pirola, uditori al Sinodo e responsabili dell’"Australian Catholic Marriage and Family Council":

R. – Il matrimonio è un sacramento sessuale. La spiritualità del matrimonio è strettamente legata alla sessualità. Per sviluppare il Sacramento abbiamo bisogno di Dio, ma la coppia per sviluppare questa spiritualità non può prescindere dalla sfera sessuale.

D. – Spesso si pensa che la Chiesa sulla sessualità dica tanti “no”. In realtà dietro a questi “no”, è stato detto anche in Aula, si nasconde un grande “sì”: un "sì" che vuol dire pienezza di vita, sviluppo pieno della sessualità nel matrimonio, attraverso la grazia del Sacramento.

R. – Vero, vero. La società pensa che il sesso sia meglio fuori del matrimonio e che dopo il matrimonio non ci sia più spazio per la sessualità. Questa è un’idea ridicola! Quanti poveri ragazzi vanno in giro alla ricerca di esperienze fuori dal matrimonio e purtroppo finiscono per ferirsi... All’interno del matrimonio, l’amore è vissuto al massimo. E’ grazie all’aiuto di Dio, chiesto con la preghiera, che si va avanti, attraverso il Sacramento si ottengono tante grazie. Noi siamo sposati da 55 anni, abbiamo avuto tanti problemi, come tutti gli sposi, ma siamo qui ancora innamorati.

D. – Quando un giovane vede una coppia unita dopo 55 anni, vede anche un modello, qualcosa che desidererebbe essere?

R. – Speriamo che non si spaventi! Può darsi che non creda sia possibile, ma non si può dire che questo non sia possibile, perché eccoci, ci siamo.

D. – 55 anni non si fanno tutti insieme, si costruiscono giorno per giorno…

R. – Vero. Ogni giorno, sì. E’ come costruire una casa: si costruisce pian piano. Tante volte si sbaglia, torna indietro, ma con buona volontà, man mano che andiamo avanti, ci sentiamo sempre più uniti.

D. – Il disegno di Dio sull’uomo e sulla donna, l’antropologia cristiana, oggi, è messa in discussione da visioni del mondo che vorrebbero reimpostare il discorso su altre basi, su altre fondamenta. Come rispondere, come coppia, come famiglia, come laici, a questa sfida?

R. – Papa Giovanni Paolo II ha detto: “Famiglie, diventa ciò che sei”. Questo è molto importante. Bisogna far sapere alle coppie che sono già una testimonianza: la famiglia c’è da sempre e resterà per sempre. Bisogna avere speranza.

D. – Il modello di famiglia naturale oggi è in crisi. Come le famiglie, insieme con la Chiesa, possono affrontare questa sfida?

R. – Le famiglie devono imparare dalla Chiesa, ma la Chiesa deve imparare anche dalle famiglie, dalla Chiesa domestica. Questa è una cosa molto importante, perché in questo momento specialmente ci si chiede come conciliare  dottrina e misericordia. Questa è una cosa che si fa nella famiglia, sempre, ogni giorno. Ci sono famiglie che vivono quotidianamente questi problemi: come far osservare le regole ai ragazzi, ai bambini? Prima di tutto, mostrando amore nei loro confronti. Allora, è importante imparare dalle famiglie per capire cosa si può fare anche nelle parrocchie. Imparare tutte e due, le une dalle altre.

D. – La Chiesa ha molto da imparare dalla vita quotidiana in famiglia…

R. – Dalla vita quotidiana, con tutti i problemi, ma anche con tutti i successi, perché in famiglia, è bene dirlo, non esistono solo problemi.

D. – Venite dall’Australia: quali sfide vi trovate ad affrontare come coppia?

R. – Ci si può lamentare del fatto che i mass-media siano sempre contro il matrimonio. E’ vero, ma bisogna avere la speranza che le cose andranno meglio. Alla fine, la gente capirà che il matrimonio è un bel modo di vivere. Abbiamo rispetto per tutti, ma il matrimonio è una vita bellissima, importante, specialmente quando si hanno figli come noi fortunati, e nipoti.








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