2014-10-10 19:57:00

Is controlla quartier generale curdo a Kobane. Onu: rischio Srebrenica


I miliziani del sedicente Stato Islamico (Is) sono riusciti a conquistare il quartier generale delle forze curde a Kobane, cittadina siriana al confine con la Turchia. Ma, mentre continuano i raid della coalizione internazionale contro i gruppi jihadisti, l’Onu lancia l’allarme: Kobane non deve essere una nuova Srebrenica. Il servizio di Giada Aquilino:

I gruppi jihadisti hanno preso il controllo del comando delle forze curde a Kobane, da giorni sotto assedio. Ma al confine tra Siria e Turchia le violenze non finiscono. Un kamikaze si è fatto saltare in aria a bordo di un camion bomba poco distante dagli edifici dei peshmerga. Gli aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti hanno intanto condotto altri due raid nella zona, come pure ad Hara e Idlib, con un bilancio di oltre 20 morti, tra cui 8 bambini. L’Onu, con l'inviato per la Siria, Staffan de Mistura, lancia l’allarme: Kobane non deve essere una nuova Srebrenica, evocando lo spettro di un massacro di civili da parte dei miliziani dell'Is, così come avvenne in Bosnia Erzegovina negli anni ‘90. Secondo De Mistura circa 700 persone tra anziani e altri civili sono intrappolati nella città, mentre fra 10 mila e 13 mila sono a ridosso della frontiera. E sulla crisi, che interessa anche tanti cristiani in Iraq e Siria, interviene il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin. Davanti alle violenze "non dobbiamo dimenticare, non dobbiamo rassegnarci", ha detto in un’intervista all'Osservatore Romano, ricordando pure le cifre "sconvolgenti" del dramma umanitario in Medio Oriente.








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