2014-10-12 13:41:00

Card. Parolin: fermare Is con intesa multilaterale in sede Onu


“La gravità della situazione” in Medio Oriente, causata dall'offensiva del sedicente Stato islamico, “esige risposte altrettanto articolate e complesse". L’aggressore "si deve cercare di fermare in tutti i modi". Sono dichiarazioni rese ieri all’Agenzia Ansa dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, che ha precisato che soluzioni “concrete” per questa crisi vanno determinate in sede Onu. Riferendo della “preoccupazione” del Papa per le vicende dell’area mediorientale, il cardinale Parolin ne ha ribadito la posizione secondo cui l'uso della forza è da considerarsi legittimo se mirato all'obiettivo di fermare l'aggressore e se stabilito in un contesto internazionale multilaterale.

 

Intanto in Siria continua l’assedio del sedicente Stato islamico nell’enclave curda di Kobane, almeno 554 le persone morte dall’inizio dell’offensiva. Dal Cairo, dove ha partecipato alla Conferenza dei Paesi donatori per la ricostruzione della Striscia di Gaza, il Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki Moon, invita “tutte le parti a impegnarsi per evitare un massacro di civili”. E sarebbero 10mila i jihadisti pronti ad entrare nella capitale irachena. La cronaca della giornata nel servizio di Elvira Ragosta:

Al confine tra Siria e Turchia, cerca di resistere la città curda di Kobane. Nonostante i raid della coalizione internazionale continuino, i miliziani dell’ Is mantengono le loro postazioni dentro e fuori la città e - secondo l’osservatorio per i diritti umani in Siria- attendono rinforzi da altre zone dell’autoproclamato califfato. Altrettanto preoccupante è l’avanzata dell’Is in Iraq, dove la provincia occidentale di Al Anbar, sede di importanti depositi di armi, rischia di cadere sotto il controllo totale del califfato. In un’esplosione è rimasto ucciso anche il capo della polizia. E sarebbero 10mila i jihadisti pronti, da Al Anbar a entrare nella vicina Baghdad. Ancora, oggi nel nord-est della capitale irachena, l’Is ha rivendicato la paternità del triplice attentato nella città di Qara Tapah: 3 autobomba sono esplose, causando una trentina di vittime tra gli ufficiali curdi che controllavano la zona. Intanto, nel nord del Paese, a Erbil, è in arrivo un team di specialisti inglesi, dovranno istruire le forze curde contro l’Is nell’uso delle mitragliatrici fornite dal Regno Unito.








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