2014-10-12 11:04:00

Napoli. Concluso il Forum GreenAccord "Sfamare il mondo"


Nel 2050, avremo un mondo popolato da più di nove miliardi di persone, con la domanda di cibo che crescerà del 60%. Per affrontare tutto ciò, dobbiamo tornare alla sobrietà ed eliminare gli sprechi di cibo. Con questo obiettivo, ieri pomeriggio gli oltre 100 giornalisti riuniti a Napoli, hanno concluso l’XI Forum internazionale dell’informazione per la Salvaguardia del Creato, iniziato lo scorso mercoledì. L’incontro promosso da Greenaccord, ha avuto come tema "Sfamare il mondo. Alimentazione, agricoltura e ambiente”. Marina Tomarro ha intervistato Alfonso Cauteruccio, presidente dell’associazione onlus:

R. – Tutti vogliamo un mondo senza persone che soffrono la fame e tantomeno malnutriti, che sono ancora tanti. Noi vogliamo che sia un mondo più solidale e soprattutto più aperto alla condivisione, non di solo pane: il pane da simbolo di condivisione è diventato simbolo di divisione, addirittura. E questo non lo possiamo accettare. Il cibo deve diventare occasione di condivisione, di fratellanza, di solidarietà, come ha invitato a fare anche Papa Francesco.

D. – In che modo si può mettere in pratica questo “non sprecare il cibo”? Quali sono i consigli pratici?

R. – Innanzitutto, stare attenti a come si fa la spesa, a come si gestisce il frigo, che è poi la cosa più importante, ma soprattutto badare alla “preferenza”, perché la preferenza non significa scadenza. Quindi, quando abbiamo cibi che sono con la data di preferenza passata, non è detto che siano cibi da buttare via. Essere quindi molto attenti a questo, perché si raccoglie un sacco di cibo buttato via che è ancora buono. Stare attenti anche a non privilegiare confezioni maxi, che poi non vengono consumate: con l’abbaglio del risparmio si ottiene, invece, che si producano altri rifiuti e che si butti del cibo buono.

All’incontro, hanno partecipato oltre 100 giornalisti provenienti da 50 Paesi diversi. Il commento di Catiana Murillo, dalla Costa Rica:

R. – Per me, è stata una cosa molto importante venire qui e non soltanto per parlare dei problemi che ci sono nel mondo, perché è vero che i governi devono fare di più, le organizzazioni, ma faccio mia l’idea che anche noi, ognuno di noi, è responsabile di quello che succede nel mondo. Come consumatori noi possiamo decidere veramente cosa fare col nostro cibo, cosa scegliere e come condividerlo. E’ una cosa molto importante! Tutto dipende da noi e da cosa possiamo fare per cambiare. Se ognuno di noi farà questo, ci sarà un cambiamento molto importante.

D. – Tu vieni dalla Costa Rica: in che modo viene affrontato il problema dello spreco del cibo?

R. – Noi siamo produttori. In America Latina, c’è una grande estensione di terra per produrre e questo è importante per noi ma rappresenta – allo stesso tempo – anche una grande sfida. Noi, ad esempio, siamo molto vicini agli Stati Uniti e questo vuol dire prendere anche un po’ lo stile di vita. Ma questo non va bene per niente. Bisogna essere attenti e sapere quali siano le necessità e la maniera in cui, proprio come consumatori, possiamo anche cambiare. Non possiamo andare ancora avanti con questo stile di vita, che ci ha portato a tutto questo spreco che c’è. E’ una cosa che dobbiamo cambiare!








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