2014-10-13 07:04:00

Siria: nell'Oronte 5 cristiani ancora detenuti dai jihadisti


Dopo la liberazione di padre Hanna Jallouf, parroco nel villaggio siriano di Knayeh, rimangono ancora in stato di detenzione cinque uomini dei circa venti parrocchiani che insieme con lui avevano subito il rastrellamento da parte di una brigata di jihadisti, la notte tra domenica 5 e lunedì 6 ottobre. Fonti locali riferiscono all'agenzia Fides che i cinque uomini sono persone coinvolte nelle attività dei conventi francescani dei villaggi di Knayeh e del contiguo villaggio di Yacoubieh, ambedue situati in un'area della Siria nord-occidentale da anni sotto il controllo delle milizie anti-regime.

Tra i cinque uomini ancora detenuti c'è uno zio di padre Hanna. Gli altri sono il cuoco del convento di san Giuseppe a Knayeh e l'operaio factotum del convento di Nostra Signora di Fatima a Yacoubieh, insieme ai rispettivi fratelli.

Nuovi particolari emersi con il trascorrere delle ore chiariscono la dinamica del rastrellamento avvenuto nella notte tra domenica e lunedì scorsi: non si è trattato di un rapimento, ma di una misura punitiva messa in atto su disposizione del Tribunale Islamico di Darkush, a pochi chilometri da Knayeh. Tutta l’operazione è stata condotta su input di quell'’organismo garante del “nuovo ordine” che gli islamisti hanno imposto nelle aree sottoposte al loro controllo. Allo stesso Tribunale Islamico padre Hanna Jallouf aveva fatto appelllo nei giorni precedenti al blitz dei miliziani in parrocchia, per denunciare le crescenti vessazioni subite dal convento da parte di islamisti armati.

In alcune interviste, il Custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa ha confermato che padre Hanna si trova di fatto confinato nel suo villaggio, in attesa dell'esito del processo presso il Tribunale Islamico che lo vede indagato con l'accusa di collaborazionismo con il regime di Assad. (R.P.)
 








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