2014-10-14 14:05:00

Presentato il Festival di musica e arte sacra dedicato a Paolo VI


E’ dedicata a Paolo VI, a pochi giorni dalla sua Beatificazione di domenica prossima, la 13.ma edizione del Festival di musica e arte sacra, in programma dal 22 al 29 ottobre a Roma. Una settimana per dieci concerti ospitati, come consuetudine per questo appuntamento autunnale, nelle Basiliche papali e nelle chiese della capitale. Orchestra "in residence", i Wiener Philharmoniker, cui si aggiungono formazioni orchestrali da Germania, Giappone, Austria e Stati Uniti. Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Il 13.mo Festival di musica e arte sacra è un grazie a Papa Paolo VI e ai suoi gesti profetici, ispirati all’unità all’umanità e all’umilta della Chiesa. E lo fa aprendosi ai contributi musicali del mondo e celebrando la bellezza dell’arte come veicolo per guardare al cielo. Il cardinale Angelo Comastri, presidente onorario ella Fondazione promusica e arte sacra:

“Paolo VI è stato il primo Papa che è ritornato nella terra di Gesù e ci ha ricordato che noi dobbiamo camminare nella storia guardando sempre a dove siamo nati: guardando a Betlemme, guardando al Calvario, guardando al sepolcro vuoto. Paolo VI è stato il primo Papa che ha cancellato 900 anni di distanza tra la Chiesa di Occidente e la Chiesa di Oriente, abbracciando Atenagora nella Nunziatura apostolica di Gerusalemme. Ha abbracciato il Patriarca Atenagora consegnandogli un calice che era un augurio e vorrei dire anche una profezia: che venga il tempo dell’unità. Paolo VI è stato un uomo che davanti ai rappresentanti di tutte le nazioni, nel Palazzo dell’Onu, ha pronunciato parole di una densità, di una profondità impressionante. Ha detto: ‘Non è possibile la fraternità, senza l’umiltà!”. E ha ricordato a tutte quelle persone che hanno in mano – che allora avevano in mano, ma che anche oggi altre persone hanno in mano – i destini dei popoli, dicendo: ‘Se non diventate umili, sarà l’orgoglio a dividere, a creare predomini e a creare quindi sofferenze’. Paolo VI è stato un grande. Io credo che valga la pena rivisitare il suo patrimonio di fede e di cultura per poter andare avanti, perché non è possibile salire se non si scende nelle profondità delle radici. Non è possibile costruire un edificio, se non si fanno solide fondamenta. Paolo VI appartiene a queste radici e a queste fondamenta”.

Dieci appuntamenti in otto giorni, con 1.100 artisti, tra solisti e professori d'orchestra da molte parti del mondo. Inaugura il 22 ottobre nella Basilica di S. Maria sopra Minerva, la Germania, con la rara esecuzione dell’oratorio "Saul" di Haendel, affidato alla Cappella Weilburgensis e alle voci della "Kantorei Schlosskirche Weilburg", diretti da Doris Hagel. A seguire, in San Paolo fuori le Mura, i Wiener Philarmoniker, per la tredicesima volta a Roma, con l’altra pagina tanto attesa l’oratorio "Lazarus" di Schubert, diretto da Ingo Metzmacher, fino ai capolavori della musica sacra dell’Ottocento di Bruckner e Brahms - "Messa n.3", "Te Deum" e "Ein deutsches Requiem" - ma anche alla contemporanea "Misa Azteca" di J. Julian Gonzalez, con gli interpreti statunitensi del "The Continuo Arts Festival Chorus" e i giapponesi dell'"IlluminArt Philarmonic Choir and Orchestra". Due le presenze della Cappella Sistina. Il direttore, don Massimo Palombella:

“La bellezza si persegue quando c’è studio e ricerca. E lo studio e la ricerca sono quello che mettono la condizione perché ci possa essere l’evangelizzazione”. 

Tra le novità di quest’anno per  il Festival, la presenza di un inno rappresentativo, in perfetta sintonia con lo spirito che lo anima. Si tratta dell'"Inno alla fede" di Andrea Morricone, per oboe e archi, in prima assoluta il 26 ottobre nella Basilica di S. Ignazio di Loyola:

“E’ un brano mistico che può aiutare l’uomo a elaborare una spiritualità, a esercitare una meditazione. Può aiutare a pregare, a predisporre l’animo alla preghiera”. 

Ricordiamo anche che la Fondazione pro musca e arte sacra, che sostiene il Festival, porta avanti la preziosa opera di restauro e valorizzazione del patrimonio artistico romano, a iniziare dai restauri della Basilica di S. Pietro e sostiene quest'anno, nel concerto del 26 ottobre a San Paolo fuori le mura, il progetto di solidarietà per bambini di strada in Venezuela della "Fondazione Sofia".








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