2014-10-15 06:52:00

Vescovi all'Ue: vincoli sui minerali dalle zone di conflitto


L’adozione di una legge europea che obblighi tutti gli operatori economici nell’Unione ad esercitare il dovere di diligenza sulle loro catene di approvvigionamento, al fine di identificare e prevenire il rischio di alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani. E’ la richiesta rivolta da 70 vescovi di quattro continenti all’Unione Europea, che si appresta ad approvare un pacchetto di misure proposto dalla Commissione nel marzo scorso per rendere più difficile ai gruppi armati operanti in zone di conflitto, finanziare le loro attività mediante l'estrazione ed il commercio di minerali.

La proposta prevede un sistema Ue di autocertificazione volontaria per gli importatori di stagno, tantalio, tungsteno e oro che scelgono di importare tali risorse nell'Unione in modo responsabile. In sostanza, si chiederà loro di monitorare la catena di approvvigionamento, in modo da non partecipare al finanziamento di conflitti che potrebbe avverarsi durante le fasi di produzione e commercio.

I vescovi firmatari della dichiarazione, sostenuti dal Cidse (Coopération Internationale pour le Développement et la Solidarité) un'alleanza di 17 Ong cattoliche europee e nordamericane, ritengono tuttavia la proposta della Commissione insufficiente. “Nella sua formulazione attuale – afferma infatti Denise Aclair, consigliera politica del Cidse - non sarà all’altezza della sua ambizione di mettere fine all’uso dei proventi derivanti dallo sfruttamento delle miniere per finanziare i conflitti armati”.

Di qui la richiesta al Parlamento Europeo di modificare il testo, sostituendo l’autocertificazione volontaria con un sistema legalmente vincolante. Per i presuli, inoltre, la legge non dovrebbe applicarsi solo ai quattro minerali citati, ma a tutte le risorse naturali. “Solo una regolamentazione più estesa e vincolante potrà cambiare il comportamento delle imprese e aiutare le persone e le comunità che soffrono le violenze”, sottolinea il segretario generale dell’organizzazione, Bernd Nilles. (A cura di Lisa Zengarini)








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