2014-10-16 13:21:00

Mons. Leuzzi: Paolo VI e Francesco a confronto sul Vangelo


 "Dall'Evangelii nuntiandi all'Evangelii gaudium. Il coraggio della modernità”. E’ il tema del libro del vescovo ausiliare di Roma, Lorenzo Leuzzi, presentato ieri pomeriggio nella sede della nostra emittente. Il testo, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, spiega l’attualità delle due Esortazioni apostoliche, scritte da Paolo VI e da Papa Francesco, alla luce delle sfide poste dalla società moderna. Il servizio di Marina Tomarro:

Annunciare al mondo la gioia del Vangelo con coraggio e senza temere nulla. E’ questo il filo rosso che lega le due Esortazioni apostoliche “Evangelii nuntiandi" ed "Evangelii gaudium”, e che viene ripercorso nelle pagine del libro del vescovo Lorenzo Leuzzi. Ascoltiamo il commento dell’ autore.

R. - Il tema del libro risponde ad un invito di Papa Francesco. Nel suo discorso alla diocesi di Roma, ha invitato tutti a riannodare i legami tra la sua Esortazione apostolica e quella di Papa Paolo VI. In realtà, si tratta di ritrovare il legame che unisce l’evangelizzazione e l’annuncio della salvezza. Papa Francesco ha posto l’accento sulla dimensione sociale dell’evangelizzazione e questo comporta una necessità di chiarire qual è il rapporto tra l’evangelizzazione e l’annuncio della salvezza. Per questo, l’insegnamento di Papa Paolo VI, può essere di grande aiuto per capire come la fede cristiana non può esistere se non ha una sua dimensione sociale, cioè se non diventa essa stessa evangelizzatrice.

D. - Lei parla di coraggio della modernità, allora qual è il coraggio dell’attuale Papa e del futuro Beato?

R. - Credo che sia Papa Paolo VI che Papa Francesco ci richiamino alla realtà e dunque con il loro invito costringono il cristiano a riflettere se la sua fede sia capace di interpretare la realtà ma soprattutto di servirla.

E tra i temi trattati nel testo, quello dell’"orfananza": cioè un vuoto interiore causato dal non sentirsi parte della storia dell’ umanità e che solo la presenza di Dio nella vita di ciascuno può colmare. Ascoltiamo Marina Brogi, docente presso La Sapienza di Roma:

R. - Secondo me, è una visione lucida di quello che può essere il rischio del mondo moderno: questo senso di paura, di angoscia, di incertezza sul futuro. Nel momento in cui però si riesce a costruire, si riesce a fare, ci si rende conto che ci può essere un contributo da parte di ciascuno di noi - naturalmente illuminato da tutta una serie di valori, di esperienze - e secondo me quella paura e quell’angoscia, quell’”orfananza”, in qualche misura, si superano.

D. - In una società dove la crisi si sente ancora fortemente, quanto la consolazione della Chiesa può fare oggi?

R. - Secondo me, la Chiesa ci dà una dimensione eterna che fa parte dell’aspirazione di ciascuno di noi: questo senso dell’assoluto, dell’eterno, che attira molto, che può essere di conforto nei momenti bui. Certamente, però, c’è anche l’esortazione al costruire insieme.








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