2014-10-18 13:05:00

Scontri in Libia: a 3 anni dalla morte di Gheddafi Paese nel caos


A tre anni dalla morte di Gheddafi (20 ottobre 2011), la Libia non ha ancora trovato una stabilizzazione politica né tribale. Il Paese resta geograficamente diviso in tre zone: Cirenaica, Tripolitani e Fezzan, mentre 2 governi e due parlamenti si contendono la rappresentanza della popolazione. Intanto gli scontri tra gruppi di ispirazione jihadista e truppe filo-governative sono all’ordine del giorno. Sugli eventi che hanno caratterizzato la Libia post Gheddafi, sentiamo Luciano Ardesi, esperto dell’area nordafricana, al microfono di Elvira Ragosta:

R. - In questi tre anni il quadro statale, istituzionale che aveva costruito Gheddafi è totalmente crollato, creando le premesse per l’attuale instabilità del quadro politico ma anche sociale ed economico. Diciamo che la Libia, a questo punto, è un Paese completamente da ricostruire.

D. - Sembra che la caduta del raìs in Libia abbia generato lo stesso caos che ha creato in Iraq la destituzione di Saddam Hussein …

R. - Sì, credo che noi dobbiamo tirare una lezione dalla storia degli ultimi venti anni: si possono portare attacchi armati contro dittature, ma quando si distrugge l’infrastruttura statale è chiaro che noi portiamo del caos. Quindi dobbiamo completamente ripensare le strategie di portare la guerra al punto tale da far collassare gli Stati e le istituzioni. Guardando a quello che si sta ripetendo in Siria o che si minaccia altrove non so se noi abbiamo compresa questa lezione fino in fondo.

D. - Come potrebbe essere raggiunta l’unità del Paese, anche istituzionale?

R. - In realtà, questo mosaico tribale era ben vivo anche al tempo di Gheddafi che, con il suo carisma e soprattutto con il gioco di alleanze, aveva saputo ricostruire un equilibrio che aveva costituito la stabilità del Paese. Ora, tutto questo è venuto meno, e in questi tre anni abbiamo visto che il gioco di alleanze si sta, in qualche modo, ricomponendo con altre premesse. L’elemento predominante è quello, in qualche modo, ideologico. Durante la risoluzione si sono inseriti degli elementi riferiti al fondamentalismo islamico e, questi gruppi, un tempo tra di loro abbastanza indipendenti gli uni dagli altri, si sono ricomposti. Questa ricomposizione si è perfezionata questa primavera, quando c’è stato l’attacco dell’ex generale Khalifa Haftar contro questi gruppi islamici. Questo ha creato paradossalmente un rafforzamento, un’alleanza contro il campo avverso.

D. - Questa situazione di instabilità e il pericolo jihadista diventano oggi fonte della preoccupazione internazionale, e soprattutto dell’Europa, per possibili attentati terroristici dalla Libia …

R. - Storicamente la Libia, anche quella di Gheddafi, era stata un elemento di preoccupazione. Da lì, come sappiamo, sono partiti attacchi agli americani e alla stessa Europa. Oggi la Libia costituisce un pericolo; ci sono dei gruppi terroristici che si sono formati all’interno del Paese che sono in grado di portare gli attacchi anche in Europa o in Occidente.








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