2014-10-20 14:28:00

Padre Lombardi: Concistoro, cristiani restino in Medio Oriente


Nella Sala Stampa della Santa Sede, il direttore padre Federico Lombardi ha tenuto un briefing con i giornalisti sul Concistoro. Il servizio è di Paolo Ondarza:

86 tra cardinali e patriarchi presenti al Concistoro. Tra i 25 e i 30 gli interventi susseguitisi in aula. Hanno preso la parola tutti i 6 patriarchi delle chiese orientali cattoliche mediorientali presenti al Sinodo, così come  tutti i capi dicastero vaticani più direttamente interessati. Tutti – ha detto padre Lombardi - hanno manifestato gratitudine al Papa per la sua sollecitudine e i patriarchi hanno vissuto questo momento come un vero sostegno e segno di vicinanza da parte del Pontefice  e del collegio cardinalizio alla loro situazione. Particolarmente apprezzato l’intervento del card. segretario di Stato Parolin. Le parole in aula dei patriarchi hanno passato in rassegna la situazione dei loro Paesi: Iraq, Siria, Egitto, Terra santa, Palestina, Libano. Unanime la condanna per le ingiustizie e le gravi difficoltà con cui i cristiani si confrontano, preoccupazione per il dilemma di quanti emigrano. Ascoltiamo padre Lombardi:

"Molta insistenza, con senso amplissimo, sull’importanza che rimangano i cristiani nel Medio Oriente: hanno un ruolo essenziale sia per la Chiesa universale, perchè non perda la sua dimensione orientale, sia anche per il ruolo che queste comunità hanno sempre avuto, pur essendo generalmente di minoranza nei loro Paesi, come mediatori di pace".

Il Concistoro ha evidenziato i  buoni rapporti con le altre confessioni cristiane in particolare con i patriarchi ortodossi della zona. I partecipanti hanno affrontato anche il ruolo svolto dalla Santa Sede presso la comunità internazionale e l’importanza del dialogo islamo-cristiano con la chiara convinzione di evitare l’idea di una guerra tra cristianesimo e islam:

"Condannando tutte le forme di fondamentalismo e naturalmente di estremismo e di terrorismo, e invece continuare a coltivare il dialogo sulla base della razionalità per la tutela dei diritti e per il bene delle persone".

Problematica in alcuni Paesi mediorientali – è stato rilevato - la mancanza di distinzione tra Stato e religione. Necessaria la solidarietà da parte della Chiesa alle comunità cristiane locali:

"Con i pellegrinaggi, con aiuti di carattere concreto, con la presenza. E’ stato fatto l’esempio delle prossime riunioni delle Conferenze episcopali europee a Gerusalemme, l’anno prossimo… quindi, tutti segni di presenza che possono incoraggiare e far sentire non abbandonate le comunità cristiane del Medio Oriente".

Ampia attenzione il Concistoro ha dedicato poi all’internazionalizzazione del conflitto e al problema dei sequestri. Interpellato su una possibile visita di Papa Francesco in Iraq, padre Lombardi ha risposto:

“Non c’è nulla di preciso e certamente nulla di imminente che riguardi una presenza del Papa in Medio Oriente”. 

Il Concistoro ha affrontato anche le due prossime canonizzazioni: quella  di Maria Cristina dell’Immacolata Concezione, la cui data non è ancora stata definita, e quella padre Giuseppe Vaz, apostolo di Ceylon che avverrà il 14 gennaio durante il viaggio del Papa in Sri Lanka.








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