Consegnata questa mattina al Quirinale prima dell’approdo in Parlamento, la legge
di Stabilità continua a tenere banco dopo l’annuncio di Renzi dell’estensione dal
2015 del
bonus di 80 euro alle neomamme. Il premier e segretario del Pd ha aperto oggi
la direzione del Partito democratico insistendo sulla necessità delle riforme. Servizio
di Giampiero Guadagni
La prospettiva resta quella di legislatura. Il Governo vuole arrivare al 2018 e
per questo procederà sulla strada delle riforme. Il premier Renzi parla alla direzione
del suo partito, il Pd, e invia un messaggio chiaro alla minoranza. In un partito
al 41% il dissenso è giusto ma non possiamo diventare un club di anarchici, afferma
Renzi. Che parla di riforma elettorale: ne serve una che renda chiaro chi è il vincitore,
cosa possibile, dice Renzi, solo con il ballottaggio. Poi un passaggio sul Jobs act:
deve partire a gennaio, nella legge di stabilità ci sono le risorse necessarie. Contro
il provvedimento manifesterà sabato prossimo la Cgil che contesta le previsioni del
ministro Padioan per il quale possono prodursi 800 mila posti di lavoro. E a proposito
di legge di stabilità: fa discutere l’annuncio di ieri del premier dell’estensione
dal prossimo anno del bonus di 80 euro alle neomamme per i primi tre anni, garantito
per i redditi fino a 90 mila euro. Apprezzano Nuovo Centrodestra e Udc, giudizi diversi
nel Pd, scettici sulla copertura Forza Italia e Lega, mentre la sinistra di Sel propone
di concentrare le risorse sugli asili nido. Scontro politico in vista anche su un
altro annuncio di Renzi: un disegno di legge del governo per concedere la cittadinanza
ai bambini che nascono in Italia da genitori immigrati, a patto che concludano un
ciclo scolastico.
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