2014-10-21 14:14:00

Migranti e polemiche. Oliviero (Caritas): allarmismo politico


Dopo le dichiarazioni di Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, secondo cui “i cosiddetti clandestini devono essere rispediti nei loro Paesi”, e la manifestazione della Lega Nord, sabato scorso a Milano, contro l’operazione “Mare Nostrum”, si riaccende in Italia il dibattito politico sull’immigrazione. Al microfono di Elvira Ragosta, il responsabile dell'Ufficio immigrazioni della Caritas italiana, Oliviero Forti, parla di allarmismo politico e ricorda che i protagonisti degli sbarchi sulle coste siciliane sono persone che sfuggono da guerre e carestie:

R. - Innanzitutto, l’identificazione è un obbligo cui si sta già ottemperando. Usare poi categorie come “profughi” o “clandestini” ha veramente poco senso: bisogna conoscere la materia per capire che qui stiamo parlando di persone richiedenti la protezione internazionale. Evidentemente l’ingresso, proprio perché categorie vulnerabili, avviene senza documenti e quindi, se intendiamo clandestini persone che arrivano senza documenti, probabilmente lo sono. Ma sono persone che fuggono dalla guerre, dalle carestie e da situazioni di grave sfruttamento nei loro Paesi. Quindi, non farei distinzioni, ma direi accogliamo le persone che hanno diritto di essere accolte e poi valuteremo perché esistono poi delle Commissioni che fanno questo mestiere e quindi ci sarà chi avrà diritto alla protezione e chi no. Purtroppo, la politica spesso coglie l’occasione di particolari momenti, nei quali il Paese viene sollecitato dalla presenza di cittadini stranieri - come è stato nell’ultimo anno - e quindi l’idea di uno straniero visto come pericolo per il nostro Paese incomincia non solo a serpeggiare, ma adesso è anche affermata. Non ultimo il caso, appunto, dei pericoli collegati all’arrivo nel nostro Paese di presunti portatori di malattie, come nel caso dell’Ebola.

D. - A proposito dell’Ebola, esiste un fondamento nella paura che il virus possa arrivare in Italia con gli sbarchi dei migranti sulle coste siciliane?

R. - In questo caso, non vi sono mai certezze. E’ altamente scorretto creare l’allarmismo, perché questo non aiuta veramente nessuno. Le persone che giungono sulle nostre coste vengono da Paesi dell’Africa subsahariana dove nessuno può escludere che il virus sia arrivato. Ma questo non si può escludere neanche per coloro che arrivano dalle centinaia di aeroporti europei o africani…  Quindi, è un problema globale cui si sta cercando di porre rimedio. Assolutamente non identificare le persone che arrivano nel nostro Paese, nelle condizioni che noi sappiamo, come possibili "untori": questo è scorretto per tutti, ma soprattutto per chi diventa vittima di questa idea, perché vive delle paure infondate.

D. - Si parla sempre più spesso del fatto che l’arrivo dei migranti in Italia tolga il lavoro, soprattutto ai cittadini italiani…

R. - Oggi come mai, questa è veramente una favola. Se così fosse, noi diremmo “per fortuna”, perché vorrebbe dire che ancora un po’ di lavoro c’è nel nostro Paese. Oggi il lavoro manca per tutti, per gli italiani e per gli stranieri. Gli stranieri che oggi si trovano a lavorare, lo fanno in condizioni di sfruttamento elevato. E penso solo al caso delle persone impiegate in agricoltura… Quindi, in situazioni e in condizioni di para-schiavismo: un lavoro che certamente e giustamente gli italiani non vogliono fare … Direi proprio che non c’è nulla di più sbagliato nell’affermare che gli stranieri oggi possano rubare, in qualche modo, il lavoro agli italiani.

D. - E intanto il ministro degli Interni, Alfano, ha annunciato che l’operazione “Mare Nostrum” chiuderà e dal primo novembre, invece, partirà “Triton”, che sostituirà il soccorso con il pattugliamento delle frontiere. Che cosa significa questo nello specifico?

R. - Anche su questo, purtroppo, le informazioni circolate negli ultimi mesi sono state molte e confuse, mi permetto dire. Un’operazione che nei fatti sarà molto più limitata sia in termini di mezzi che in termini spazi di intervento. L’esito - a nostro modesto avviso - sarà quello che di un ritorno al passato e quindi un dispositivo che non avrà certamente l’efficacia che sta avendo “Mare Nostrum”, il quale però - a quanto ha detto anche il nostro primo ministro - è destinato a chiudere a breve.








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