Il premier Renzi è stato oggi al Quirinale per un incontro col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in vista del consiglio europeo di giovedi' e venerdi'. Intanto la Legge di Stabilità è al vaglio del Capo dello Stato, anche se manca il visto della Ragioneria. Giampiero Guadagni
Il Quirinale annuncia un attento esame della legge di Stabilità, provvedimento,
viene fatto osservare - per sua natura molto complesso. E intanto entra nel vivo anche
la dialettica con Bruxelles, con una richiesta di chiarimenti prima del responso del
29 ottobre. Secondo indiscrezioni, il presidente uscente della Commissione europea
Barroso chiederebbe all’Italia una correzione del deficit strutturale per il 2015
dello 0,5% contro lo 0,1% inserito dal governo. La legge di stabilità è già compatibile
con le regole europee, assicura il sottosegretario Gozi. La manovra continua a preoccupare
gli enti locali, per i tagli previsti. Giovedì è stato messo in agenda l’incontro
con le Regioni. E il presidente dell’associazione nazionale dei comuni Fassino contesta
l’accusa ai comuni di essere centri di spesa parassitari.
All’attacco anche i sindacati, che considerano inaccettabile la norma inserita nella
legge di stabilità che ritarda il pagamento delle pensioni al 10 del mese. E in vista
della manifestazione di sabato, il leader della Cgil Susanna Camusso afferma che le
priorità della manovra devono essere gli investimenti e la creazione di lavoro.
E il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha affermato che la legge di stabilita' dovrebbe prevedere 500 milioni di euro per rendere strutturale il 5 per mille. Abbiamo sentito il presidente del Centro del Volontariato Edoardo Patriarca
R. – La cifra indicata nella Legge di stabilità sicuramente rappresenta un momento di svolta: 500 milioni sono l’equivalente delle richieste che comunque hanno presentato i cittadini, quindi davvero quest’anno si può dire che nel 2015 sarà un 5 per mille e non il 3 o il 4 per mille, come accadeva negli anni scorsi; rimane un ultimo passaggio, e cioè la stabilizzazione. E questo può avvenire soltanto quando finalmente andremo ad approvare la legge delega sul terzo settore
D. – Però, si aspettava qualcosa in questa Legge di stabilità, anche per il servizio civile. Così non è stato …
R. – Dalle informazioni che abbiamo le risorse non sono sufficienti a mandare, nel 2015, quelle 40 mila unità, quindi 40 mila giovani, già disponibili perché i progetti sono stati approvati, a entrare in campo nel servizio civile. Quindi, l’auspicio è che la cifra sia una cifra adeguata. Gli enti di servizio civile propongono e affermano e parlano di una cifra che si aggira sui 180 milioni, che garantirebbero – appunto – l’accesso di 40 mila ragazzi al servizio civile in attesa, entro il 2017, che poi il progetto diventi davvero universale e che cioè coinvolta oltre 100 mila ragazzi. Quindi, vediamo nei prossimi giorni: speriamo di avere cifra più chiare e più precise. Certo, un po’ di preoccupazione l’abbiamo …
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