2014-10-22 13:46:00

Settimana alimentazione: presentato Indice globale della fame


“+ Giustizia – Spreco = Cibo x Tutti”. Questo lo slogan della Settimana dell’alimentazione, promossa in Italia da Lvia, Associazione di volontari laici d’ispirazione cristiana, impegnata da oltre 40 anni in progetti di solidarietà e cooperazione con i Paesi africani. In questo ambito, è stato presentato stamani all’Università di Torino “L’indice globale della fame” in 120 Paesi, elaborato dall’Istituto internazionale di ricerca sulle politiche alimentari (Ifpri). Roberta Gisotti ha intervistato Alessandro Bobba, presidente di Lvia:

D. - Questo Rapporto parla di fame come fenomeno complesso, con aspetti nascosti, che riguardano oltre due miliardi di persone. Cosa s’intende?

R. - Si intende che il fenomeno della fame, come spesso ci ricorda Papa Francesco, non è solamente interpretabile come carenza di cibo, ma è un insieme di fattori, a partire dalla disponibilità del cibo e dall’accesso al cibo, fino ad altri fattori come la finanza che permette ampie speculazioni sul cibo e, di conseguenza, ne fa salire i prezzi e lo rende inaccessibile ancora oggi a 800 milioni di persone nel mondo. Inoltre, altro fattore importante è quello della pace, che non è solamente assenza di guerre, di violenze e di conflitti, ma è da intendersi come la possibilità per ciascun individuo di vivere una vita dignitosa. E per vivere una vita dignitosa è assolutamente necessario che vi sia un’alimentazione corretta, che permetta uno sviluppo sano nei bambini e nelle donne incinte, e quindi una crescita globale della persona umana.

D. - Quindi, la fame “nascosta” è la malnutrizione…

R. - La fame “nascosta” è un aspetto molto particolare dell’alimentazione, che riguarda la carenza di micronutrienti, che ha conseguenze spesso mortali: come la carenza di iodio, di zinco e di vitamina A, che provoca malattie anche gravissime - come la cecità, l’anemia, l’indebolimento del sistema immunitario - e che compromette lo sviluppo della persona e quindi lo sviluppo sociale ed economico di interi Paesi.

D. In questa settimana, vi sono molte iniziative di informazione e sensibilizzazione ed anche una raccolta fondi mirata….

R. - Certamente. Eventi che servono sia a informare che a sensibilizzare la popolazione, ma anche iniziative volte a raccogliere fondi per sostenere i nostri progetti di sicurezza alimentare. In particolare, quest’anno, ci vogliamo concentrare sulla Guinea che - come tutti sappiamo - è uno dei tre Pesi maggiormente colpiti dall’epidemia di Ebola, che ha conseguenze di carattere sanitario - di Ebola si muore, come abbiamo visto - ma anche conseguenze importanti sullo sviluppo sociale ed economico di questi Paesi. Infatti, il panico che si è creato presso le popolazioni locali ha fatto sì che i contadini disertassero il lavoro nei campi. Quindi, la stagione agricola quest’anno è praticamente saltata. Il che significa penuria di cibo, una carestia o, per lo meno, una forte crisi alimentare che è già in atto e che vedrà le sue conseguenze peggiori nei prossimi mesi. Questo è l’obiettivo della raccolta fondi di quest’anno, attraverso i banchetti - che sono oltre il centinaio in tutta Italia - dove proponiamo sacchetti di mele in cambio di un’offerta di cinque euro.








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