2014-10-23 20:21:00

Asili nido. Tar boccia gli aumenti tariffe di Marino


Un sentenza giusta che ripristina la legalità. Così le famiglie romane dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato gli aumenti decisi dal sindaco Marino, questa estate, per gli Asili nido. I genitori che attendono la restituzione delle rette pagate, chiedono anche al governo Renzi politiche di lungo respiro in favore della famiglia. Massimiliano Menichetti:

 

Famiglie in festa a Roma per la sentenza del Tar del Lazio che sospende la delibera del Comune sull'aumento delle rette degli asili nido. Il parere si riferisce al provvedimento del sindaco Marino che, questa estate, a iscrizioni già chiuse, aveva deciso l’innalzamento delle tariffe e cancellato la gratuità per il terzo figlio. 12 le famiglie che materialmente hanno sollecitato i magistrati amministrativi, coordinate da Gigi De Palo, consigliere comunale di CittadinixRoma:

E’ una vittoria delle famiglie; è una vittoria di Davide contro Golia; è una vittoria delle famiglie in rete contro la burocrazia. Finalmente si può dire che le cose non sono immutabili in Italia, che c’è una giustizia e soprattutto che c’è buonsenso. Non si possono cambiare le regole del gioco a gioco già iniziato: le famiglie avevano completato l’iscrizione e il Comune di Roma - e il sindaco in particolar modo - non poteva aumentare le tariffe. Il prossimo passo è mettere in rete tutte queste realtà che, in tutta Italia, stanno spontaneamente nascendo su situazioni concrete come: aumenti di tariffe o amministrazioni che non sono dalla parte delle famiglie. 

ll 4 ottobre scorso a Roma migliaia di passeggini vuoti invadono piazza del Campidoglio. Si chiede giustizia al sindaco per le tariffe, ora fatta, e politiche  strutturali per la famiglia al premier Renzi. In quella sede nasce anche #iostoconipasseggini che si diffonde su Twitter. Ancora De Palo:

Quest’anno sono nati solamente 514 mila bambini, il minimo storico da quando si fanno rilevazioni … Dovevamo e dobbiamo dare una scossa a questo Paese! “Io sto con i passeggini” non è un movimento, è un hashtag, è un tema, è una proposta ... Noi vogliamo fare una rivoluzione che metta al centro la famiglia, i bambini e il futuro del Paese. A livello nazionale noi vogliamo dire al Governo Renzi, in maniera chiara: l’obiettivo è il fattore famiglia, il quoziente familiare; politiche fiscali adeguate alla famiglia, così come avviene in tutti gli altri Paesi europei. Questo non avviene in Italia! Siamo partiti da una occasione concreta, appunto quella delle tariffe degli asilo nodo a Roma, ma l’obiettivo è quello di dire a tutti: aiutiamo la famiglia, perché se vogliamo rompere la crisi, se vogliamo sconfiggere questa crisi non si può prescindere dal fare figli e dall’aiutare le famiglie.

Tantissime le famiglie che si aggregano in meno di un mese. Così Giuseppe:

Questa crisi economica pesa e grava sempre di più sulle famiglie, anche avendo solo un bambino: un figlio costa centinaia di euro l’anno e tra le tasse statali, regionali e comunali diventa sempre più difficile arrivare a fine mese. 

Cosa pensano le famiglie degli 80 euro promessi dal premier Renzi? Ancora Giuseppe:

E’ sicuramente un inizio, un punto di partenza. Non è una fine: intanto perché copre solamente i nuovi nati e non anche tutte quelle famiglie - che sono tantissime - che hanno già figli e poi perché leggo che questa copertura non sembrerebbe arrivare ad un triennio, ma sembrerebbe - come dire - a termine, fino a quando cioè ci saranno i fondi.

Il popolo delle famiglie cresce, non nella contestazione, ma chiedendo ascolto, così chi ha un figlio, nessuno, o chi ne ha 5 come Ilaria:

E’ necessario che si cominci con tutta una serie di politiche, che siano volte ad aiutare la gestione e la vita quotidiana di ogni famiglia, per cui sarà necessario portare avanti, a poco a poco, tutta una serie di provvedimenti che possano aiutarci. Certo va bene l’aiuto una tantum, ma in realtà è da cambiare completamente la mentalità politica che attualmente non valorizza la risorsa che è la famiglia

C’è chi parla della prima “family-action” della storia italiana. A firmare il ricorso romano, insieme alle prime 12 famiglie c’erano anche: il Forum delle Famiglie del Lazio, l’Associazione Famiglie Piccola Chiesa e il Moige, il Movimento Italiano Genitori, ai nostri microfoni il Direttore generale, Antonio Affinita:

La decisione da parte del tribunale, rimarca un discorso di equità e soprattutto il principio costituzionale della tutela delle famiglie. Desideriamo però sottolineare anche un altro aspetto, che non è marginale in tutta questa questione: ci faremo portavoce a livello nazionale affinché tariffe ed altri sistemi, a partire dall’Isee e tutte le altre normative, comprese le fiscalità locali, siano rispettose della famiglia e del principio costituzionale. Perché il principio costituzionale rimarca che è la famiglia va tutelata e va rispettata in base alla sua capacità contributiva. Oggi, invece, il sistema di tassazione - sia locale sia nazionale - è purtroppo basato su un principio di natura retributiva. Quindi, di conseguenza, chi ha figli e chi non ne ha praticamente paga le stesse tasse. Qui c’è un problema di discriminazione che vivono i genitori, che non è più procrastinabile. La crisi ha reso tutto questo molto più acuto. Perché se le famiglie stanno in piazza vuol dire evidentemente siamo arrivati ad un punto di non ritorno! Il problema vero è che non è una questione di asili nido se non si fanno figli…  Il problema è che oggi fare figli in Italia significa - con il sistema fiscale che c’è e con gli aiuti inesistenti che ci sono - diventare semplicemente poveri! Nessuno vuole candidarsi - giustamente - a diventare povero e a far diventare povero il proprio figlio. 








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