2014-10-24 13:37:00

Siria, il patriarca Younan: Ue crei clima di riconciliazione


In Siria, continua una condizione di guerra sempre più tragica. Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, proseguono gli scontri nella Siria orientale tra regime e ribelli. Quattro raid aerei sono stati condotti in zone vicine, e altri scontri a terra si sono svolti nei quartier di al-Sena'ah e Hwayjet Sakar, con un bilancio di almeno cinque jihadisti dell'Is uccisi. E nelle ultime ore, l’esercito siriano ha riconquistato Morek, città nella provincia centrale di Hama, finita circa nove mesi fa in mano ai jihadisti del Fronte al-Nusra. Sulla situazione  attuale, Marina Tomarro ha sentito il patriarca siro-cattolico della Chiesa di Antiochia, Ignace Youssef III Younan:

R. – Lo Stato islamico purtroppo non capisce che la lingua della guerra, perché purtroppo ha un’agenda perversa, interpreta l’islam come vuole lui. La cosa che ci preoccupa maggiormente è che il mondo occidentale continua ad avere questo atteggiamento di ostilità contro il governo siriano: non si può trovare una soluzione, in Siria, se non si coinvolge il governo affinché si possa trovare un certo dialogo tra le parti. Pensiamo molto profondamente: quando ci sarà una guerra civile, ci saranno vittime innocenti. E’ una guerra civile che è stata imposta e fomentata dall’esterno, quindi, se vogliamo trovare la soluzione migliore per la Siria, l’Unione Europea deve prendere una decisione coraggiosa: quella di impegnarsi a creare un clima di riconciliazione.

D. – Per quanto riguarda la situazione dei cristiani che continuano ad essere perseguitati, cosa si può fare per loro?

R. – E’ molto triste dire che i cristiani, come le minoranze più vulnerabili, siano stati le vittime di questa guerra devastatrice. Purtroppo, sono quattro anni che continuiamo a dirlo: non è questione di rivoluzione per la democrazia, ci sono molte altre componenti del Vicino Oriente. Perciò, noi cristiani continuiamo a testimoniare il Vangelo della pace, della tolleranza… La lingua del dialogo e della riconciliazione è adesso la più propizia per risolvere questo problema.

D. – Frequenti sono anche gli appelli di Papa Francesco per la pace. Quanto possono influire, secondo lei?

R. – Le parole del Santo Padre, Papa Francesco, sono sempre accolte da tutti coloro che vogliono il bene della Siria o dell’Iraq. E’ tempo che si capisca bene ovunque che non si può fare del male in nome di Dio. Perciò, il Santo Padre prega sempre e cerca sempre di far capire a coloro che hanno influsso di usare tutti i mezzi possibili affinché si possa trovare una via di pace.








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