2014-10-27 14:19:00

Al via a Roma l'Incontro mondiale dei Movimenti Popolari


E’ iniziato stamani a Roma l’Incontro mondiale dei Movimenti Popolari promosso dal Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace. Si tratta di una realtà che riunisce lavoratori precari e dell’economia informale, migranti, indigeni, contadini senza terra e abitanti di zone periferiche. Domani l’udienza con il Papa. Ad aprire l’evento, il saluto del cardinale Peter Turkson, presidente del dicastero vaticano promotore. Presente anche Juan Grabois, responsabile della Confederazione dei Lavoratori dell’Economia Popolare. Mónica Zorita gli ha chiesto quali siano i suoi auspici:

R. – Si nosotros logramos de este encuentro que...
Se da questo incontro otterremo un miglioramento della situazione dei lavoratori che sono esclusi, degli agricoltori senza terra e delle persone che vivono in abitazioni abusive, saremo davvero molto contenti. E se oltre a questo costituiremo delle piattaforme di lavoro congiunte tra le organizzazioni che riuniremo qui - c’è grande diversità e ci costa molto riunirci – con l’appoggio di Papa Francesco e della Chiesa, saremo ancora più contenti. Francesco usa una frase molto bella, che a me aiuta sempre e che dice così: “E’ meglio iniziare dei processi, che occupare spazi”. L’importante è iniziare dei processi che siano fruttuosi, anche se non possiamo controllare i risultati di questi stessi processi. Non bisogna avere paura, bisogna avere coraggio. Ascoltare tutti non fa male a nessuno ed è così che ci possiamo rendere conto che abbiamo più cose in comune di quelle che sembrano. Durante questo incontro, in particolare, io parlo del tema dei lavoratori in nero. Sono presenti molti miei amici giunti dall’America Latina, come i “cartoneros”, che sono quanti lavorano nel riciclaggio dei materiali scartati, o i venditori ambulanti o persone occupate in nuove tipologie di lavoro. Parlo di questo tema e sul rapporto tra queste nuove realtà e il pensiero sociale di Papa Francesco.

Partecipa all’evento anche mons. Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che ci parla dei vari modi di affrontare i problemi che causano emarginazione e sfruttamento nel mondo:

R. – Come avete ascoltato ci sono vari modi di affrontare i problemi. Uno è quello di non vederli, l’altro, vedendo il problema, è cercare di capire le sue cause e quindi attuare soluzioni. Ci sono ancora, per esempio, quelli che non vogliono vedere il problema della prostituzione, che senza dubbio è un problema serio e molto visibile. Altri non vogliono vedere il problema della droga, ma è un problema serio. Il Papa vuole vedere i problemi e cercare di dare una soluzione adeguata. Così è stato per il tema dell’educazione o per il tema della eliminazione delle nuove forme di schiavitù, per cui ha dato il via a una nuova iniziativa con l’Accademia delle Scienze per invitare i leader religiosi e politici a fare una dichiarazione. Ora, i Movimenti Popolari rappresentano quasi un terzo della popolazione mondiale e risolvono molti problemi grazie alla loro forza. Con la loro azione si può fare opera di integrazione ed inclusione nel mondo.








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