2014-10-29 10:21:00

Niger: in aumento casi di colera


Più di 1.300 casi registrati dall’inizio dell’anno e 51 morti, di cui 38 vittime nel solo mese di settembre: l’ultimo bilancio dell’epidemia di colera è stato diffuso dall’Ufficio Onu per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha), con sede a Niamey. L’organismo delle Nazioni Unite collega l’impennata del numero dei decessi del mese scorso alla stagione delle piogge e alle alluvioni che hanno colpito il povero Paese del Sahel.

In prima linea nella lotta alla patologia ricorrente in modo ciclico in Africa, l’Ocha sta attuando provvedimenti per “contenere la malattia” ed “impedire la sua diffusione in nuove zone”. Finora sono colpite quattro delle otto regioni in cui il territorio nazionale è suddiviso.

A destare maggiore preoccupazione è la regione sud-orientale di Diffa, in particolare le isole del Lago Ciad, dove dal 2013 hanno trovato rifugio circa 105.000 persone scappate dagli attacchi di Boko Haram e dall’operazione militare delle forze armate della vicina Nigeria.

“In quelle isole l’accesso all’acqua potabile è molto limitato e le condizioni igienico sanitarie sono davvero molto precarie” si legge nel comunicato diffuso dall’Ocha.

Il colera si trasmette ingerendo acqua o cibo contaminato da un batterio noto con il nome di “vibrio colera”. Si manifesta con diarrea, disidratazione e può portare alla morte in assenza di cure. Colpisce le aree più povere del pianeta, dove generalmente è più difficile avere accesso ad acqua pulita e sistemi sanitari adeguati. Oltre al Niger, epidemie di colera si registrano ciclicamente in Mali, Guinea e Sierra Leone.








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