2014-10-29 15:24:00

Mons. Sorondo: i poveri al centro dell'attenzione della Chiesa


Ampia risonanza in tutto il mondo ha avuto l’incontro del Papa, ieri in Vaticano, con i Movimenti popolari, in rappresentanza di lavoratori precari e dell’economia informale, migranti, indigeni, contadini senza terra e abitanti di zone periferiche. Monica Zorita ha chiesto un commento a mons. Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali:

R. - Questi Movimenti popolari sono veramente un segno di quello che sta accadendo nel mondo, ci stimolano e ci fanno capire la realtà di oggi. Rappresentano le conseguenze di quello che succede in una società come la nostra, laddove ci si preoccupa unicamente del profitto e si lascia da parte la persona. Quindi, sono veramente il segno di ciò che il Papa chiama “globalizzazione dell’indifferenza”.

D. - Il Papa guarda ai poveri e agli esclusi con un’attenzione speciale …

R. – Sì, come ha detto, occorre rimettere al centro il Discorso della Montagna, le Beatitudini dei poveri, di quelli che soffrono per la giustizia, di quelli che piangono, di coloro che hanno il cuore puro. Dove c’è la povertà si trova spesso una morale più genuina che non dove c’è una grande ricchezza che produce schiavitù di ogni tipo. C’è bisogno di recuperare questa istanza radicale del Vangelo di mettere al centro la persona, soprattutto la persona sofferente, gli emarginati, gli esclusi, coloro che soffrono, i poveri. Mi sembra sia magnifico che il Papa lo faccia.

D. – Ma viene anche accusato da alcuni …

R. – Sì, lui dice che lo accusano di essere comunista, ma ha anche detto che in realtà sono i comunisti che hanno seguito il Vangelo … naturalmente non per quello che riguarda la lotta di classe. Quindi è interessante che questi Movimenti popolari cerchino di seguire la Dottrina sociale della Chiesa senza nessun atteggiamento di rivoluzione inteso come violenza.

D. - Un evento importante, dunque …

R. – Certo. Mi sembra che sia la prima volta che a Roma, il centro della Chiesa, siano ricevuti questi Movimenti popolari. E questo è un grande bene perché se non si aprono le porte agli esclusi, se non li si ascolta, c’è il rischio di generare violenza. Quindi mi sembra molto importante questo.








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