2014-11-02 09:00:00

Campania, scuola di formazione per la pastorale con le famiglie


Parte l’11 novembre a Santa Maria Capua Vetere, in Campania, una “Scuola di formazione per la pastorale con le famiglie”. L’iniziativa è dell’Ufficio per la pastorale familiare dell’arcidiocesi di Capua ed è coordinata dai corresponsabili: don Gennaro Fusco e la coppia Piero Del Bene e Assunta Scialdone. Nei diversi appuntamenti si alterneranno specialisti ed esperti, ci sarà spazio per dibattiti mentre seguiranno un percorso parallelo i figli delle coppie iscritte. Al microfono di Tiziana Campisi, Piero Del Bene e Assunta Scialdone spiegano com’è nata questa scuola e com’è organizzata:

R. - (Piero Del Bene) Abbiamo seguito un’idea particolare, che è quella di incarnare il cristianesimo e ci è sembrato che la famiglia fosse il posto ideale per questa nostra idea. Proporremo 12 incontri, per quest’anno, sulla teologia della famiglia e della coppia; incontri sull’affettività, sulla sessualità in generale e sulle relazioni fra genitori e figli, tra marito e moglie, ma anche tra operatori parrocchiali e persone che bussano alle nostre parrocchie, perché anche in questo abbiamo scoperto grossi limiti e, in qualche caso, incapacità di accoglienza nei confronti delle persone che vengono a bussare alle nostre parrocchie, e quindi ci occuperemo anche di accoglienza. L’idea è quella di prendere la teologia della famiglia e incarnarla in tutti questi stati di vita. La scuola è rivolta alle famiglie che vogliono provare a seguire questa strada, ma è rivolta anche a tutti quegli operatori che incontrano famiglie, per esempio, nell’attività parrocchiale: penso alle coppie che preparano le famiglie che chiedono il Battesimo per i figli, ma penso anche a coloro che hanno a che fare con i giovani, che spesso pongono questioni di affettività e di sessualità e spesso le pongono in termini di forte conflittualità.

D. - Come sarà articolato ogni singolo incontro nella scuola?

R. - (Assunta Scialdone) Ci sarà un primo momento di accoglienza, verrà poi  affrontato il tema e successivamente ci sarà un dibattito con domande e risposte. Parallelamente i figli di queste coppie che si sono iscritte alla scuola, verranno tenuti da alcuni giovani della nostra diocesi, che cercheranno, non solo di farli giocare, ma anche, proprio attraverso il gioco, di  parlare con Gesù. Potremmo dire che non è solo una scuola rivolta ai genitori, perché contemporaneamente anche i figli ritorneranno a casa arricchiti del messaggio cristiano.








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