2014-11-02 17:46:00

Renzi va avanti sulle riforme e PD. Duro attacco dalla Fiom


In Italia al centro del dibattito politico ancora la possibile scissione del Partito Democratico, che fa i conti con il disaccordo sulla riforma del lavoro. Ferma la posizione del premier Renzi che dichiara: "Chi vuole lasciare faccia pure. Io sono per il vero cambiamento". Inconciliabili restano anche le posizioni fra Renzi e i sindacati. Ladini della Fiom ribadisce: "Il governo non rappresenta gli interessi dei lavoratori. I particolari da Paola Simonetti: 

"Chi vuole virare nella sinistra radicale è libero di farlo. È un progetto identitario certo non destinato a cambiare l’Italia. Lo rispetto, ma non mi toglie il sonno". Sulla possibile scissione del Pd il premier Renzi resta fermo, ribadendo la sua intenzione di procedere con le riforme, quella sul lavoro in primis. Il Jobs Act, contro cui ha manifestato la Cgil sostenuta anche membri del Pd non si tocca: "Ho grandissimo rispetto per la piazza della Cgil e per i parlamentari che hanno partecipato a quella manifestazione - aggiunge Renzi -, ma io sono per il cambiamento che è nel dna della sinistra". La modifica dell’articolo 18, secondo il presidente del consiglio, preoccupa più qualche dirigente e qualche parlamentare che la base del partito. Renzi continua a dover fare i conti anche con l'opposizione dei sindacati. Landini, leader della Fiom rinnova al premier il suo scontento: "Il governo non rappresenta gli interessi dei lavoratori - dice-. Noi abbiamo la maggioranza dei consensi, occorre convincere Renzi che contro il lavoro non va da nessuna parte". Dunque la battaglia sindacale prosegue: Ladini infatti ha confermato le prossime iniziative contro il Jobs act: sciopero generale di 8 ore articolato con due manifestazioni il 14 novembre a Milano e il 21 a Napoli.








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