2014-11-04 07:38:00

Nigeria. Kamikaze fa 30 morti. Una suora: Boko Haram uccide chiunque


In Nigeria, il gruppo islamista di matrice sunnita Boko Haram ha dichiarato un Califfato islamico nella località di Mubi, nel nordest. In quest’area del Paese la situazione è incandescente. Ieri, a Potiskum, un attentato suicida contro un corteo sciita ha provocato 30 morti, mentre l’assedio al carcere di Kogi ha consentito a 132 prigionieri di evadere. Il servizio di Paolo Ondarza:

Il nordest della Nigeria, teatro dell’azione del gruppo islamista di matrice sunnita Boko Haram, è nel caos. Ieri, un attentato suicida è stato compiuto contro una processione sciita a Potiskum, capitale economica di Yobe, uno dei tre Stati dove vige lo stato di emergenza a causa dell’inseurrezione dei fondamentalisti che ha provocato già oltre 10 mila morti. I fedeli stavano celebrando la festività dell’Ashura quando l’attentatore, imbottito di esplosivo, si è fatto saltare in aria auna decina di metri dal palazzo dell’emiro. La comunità sciita è minoritaria nel nord della Nigeria, dove conta comunque diversi milioni di fedeli. Dalla città nordorientale di Kogi, a circa 100 km dalla capitale Abuja, invece arriva la notizia di un assalto al carcere che ha permesso l’evasione di 132 prigionieri. Un detenuto è morto, otto sono stati ricatturati,  quattro si sono consegnati. Le autorità accusano forze esterne che avrebbero agito indisturbate per oltre tre ore nella notte di domenica. La prigione, ora parzialmente distrutta, era già stata presa di mira da Boko Haram nel 2012.

Le notizie circolano all’interno del paese in modo confuso e spesso contraddittorio. Lo conferma, al microfono di Paolo Ondarza,  suor Cristina Katung, raggiunta telefonicamente nella città centrosettentrionale di Kaduna:

R. - Noi siamo della zona di Kaduna e quindi un po’ lontani da Maduguri e dintorni, luoghi in cui si stanno verificando gli attacchi di Boko Haram. Quello che noi abbiamo saputo leggendo i giornali è che Boko Haram sta crescendo e che è riuscito a prendere delle città vicine a Maduguri, ma i militari invece hanno smentito. Quindi, non posso dire cosa sia vero o falso. So che i militari nigeriani stanno proseguendo nella loro azione nel tentativo di cacciare Boko Haram fuori dal Paese.

 D. - Da Kaduna, dove vi trovate voi, è reale la minaccia di Boko Haram?

 R. No, noi ci troviamo al centro della Nigeria. Da qui a dove si trova Boko Haram, il viaggio è di sette ore in macchina, quindi a Kaduna non c’è questo problema. Per adesso siamo in pace, almeno per il momento, ma non sappiamo quello che succederà domani… Abbiamo avuto un attacco di Boko Haram a maggio di quest’anno: hanno colpito durante la festa dei musulmani.

 D. - Gli attacchi di Boko Haram quindi colpiscono indifferentemente dal credo religioso, sia cristiani che musulmani…

 R. - Sì. Se Boko Haram mette una bomba nel mercato, il mercato è frequentato da tutti… Non è un attacco rivolto solamente ai cristiani, ma anche ai musulmani. Nella città musulmana di Kano, ad esempio, sono ormai due mesi che ogni giorno mettono bombe e uccidono tante persone…

 D. - Come comunità cristiana come vivete in questa situazione?

 R. - Nella preghiera. Sappiamo che questo è un problema che se non è Dio che converte le persone, come possiamo farlo noi?








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