2014-11-04 11:46:00

Vescovi indiani: governo tace sugli attacchi alle minoranze


“Il nuovo governo del leader nazionalista Narendra Modi non è apertamente contro le minoranze, ma siamo tristi e preoccupati per quanto sta accadendo in India: il governo non dice e non fa nulla per fermare i gruppi religiosi della destra nazionalista che attaccano le minoranze. In questo modo diventa complice”: lo afferma in un colloquio con l’agenzia Fides padre Charles Irudayam, segretario esecutivo della Commissione “Giustizia, pace e sviluppo” della Conferenza episcopale dell’India, esprimendo la visione dei vescovi indiani.

“Nello stato di Chattisgaṛh (India centrale) questi gruppi estremisti hanno promosso nuove violenze. Hanno impedito ai missionari e ai religiosi cristiani di entrare in alcune aree e in alcuni villaggi. Per questo la Commissione Giustizia e Pace ha inviato una lettera di protesta ufficiale al governo”, racconta il sacerdote indiano. Padre Charles ricorda che di recente tutta la società civile indiana ha manifestato pubblicamente il proprio disagio chiedendo l’intervento delle autorità civili.

“Il governo centrale di Narendra Modi – spiega Irudayam – non ha mai condannato le violenze. Questo silenzio significa che, nella sua mentalità, condivide l’approccio e l’ideologia di un’India riservata agli indù. Ma questa idea va contro la nostra Costituzione, che traccia una nazione democratica e pluralista. E’ compito del governo rispettare e far rispettare la Costituzione”.

“In questa fase, dopo i primi cento giorni di governo di Modi – prosegue il segretario – la Chiesa indiana e i suoi vescovi sono in allerta e seguono con grande attenzione quanto accade. Alcuni vescovi hanno chiesto: fino a quando continuerà questa complicità del governo con i violenti? Anche alcuni eminenti giuristi e intellettuali indù appoggiano questa posizione, chiedendo all’esecutivo un chiaro pronunciamento. Altrimenti, spiegano, le violenze sulle minoranze religiose aumenteranno”.

Il segretario della Commissione conclude: “Sappiamo che Papa Francesco ci accompagna nel nostro sforzo per la pace e la giustizia. Una lotta non violenta, alzando la voce in pubblico e verso Dio, con la preghiera. Il nostro è un impegno per l’armonia sociale e religiosa. Il governo si sta focalizzando sullo sviluppo e sulla pulizia della città. Quella che occorre è, prima di tutto, una pulizia del cuore. Vogliamo un’India pulita, ma soprattutto dal cuore pulito, grazie alla pace alla, giustizia, alla fratellanza”. (P.A.)








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