2014-11-05 14:57:00

Roma. Forum fa il punto sullo sviluppo della radio digitale


Si è conclusa a Roma, la 20.ma Assemblea generale del  “WorldDmb Forum” che ha riunito editori, tecnici, rappresentanti delle Istituzioni e produttori internazionali per fare il punto del passaggio della radio al digitale. Presenti 120 persone provenienti dai maggiori Paesi europei, oltre a Cina, Corea del Sud, Indonesia, Tunisia, Pakistan, Turchia, Australia e lo Stato della Città del Vaticano. All’incontro è intervenuto, tra gli altri, padre Federico Lombardi, direttore generale della Radio Vaticana e della Sala Stampa Vaticana, emittente che con 200 giornalisti provenienti da 60 Paesi offre dall’onda corta, a Internet, fino alla radio digitale, programmi e notizie in 44 lingue. Luca Collodi ha chiesto a Giorgio Guana, country manager del gruppo “Pure”, e tra i promotori in Italia dello sviluppo della radio digitale in collaborazione con Club Dab Italia e EuroDab Italia, le conclusioni del “WorldDmb Forum”:

R. – Diciamo che ci sono state delle sessioni all’interno del WorldDmb Forum estremamente importanti che riguardano proprio lo sviluppo coordinato della radio digitale in Europa. Tavoli di lavoro su marketing, automotive, tecnici… Per esempio, è stato varato un “digital tick” che garantisce ai consumatori l’assoluta qualità e corrispondenza tecnica del prodotto rispetto alle normative europee. E’ un momento importante di condivisione per quanto riguarda lo sviluppo e lo scambio di informazione, anche a livello di marketing, nel senso che, per esempio, il marchio “Digital Radio” è stato adottato perché più facile da comunicare rispetto all’acronimo “Dab+”.

D. – Al Forum, l’Agcom, l'Autorità di garanzia per le Comunicazioni, ha indicato il 2015 per completare la copertura nazionale del segnale digitale. Un bel traguardo per la radio... 

R. – Certamente. Diciamo che la strada è tracciata ed è una strada di non ritorno. Adesso, si tratta di occupare o trovare i blocchi frequenziali necessari in maniera adeguata e nel rispetto della pluralità dei soggetti. Però, il futuro della radio è abbastanza evidente. Non può esserlo su Internet, nel senso che se una radio con milioni di ascoltatori pensasse di spostare tutti gli ascolti in Internet, probabilmente la banda a livello europeo non sarebbe sufficiente per fornire il servizio a tutti gli ascoltatori. Internet alla radio dà il grosso vantaggio dell’interattività, per cui io posso avere una radio e approfondire certi argomenti via Internet. Ma pensare di ascoltare la radio via Internet è un po’ utopistico, dai conti che sono stati mostrati in questi giorni.

D. – La radiofonia, in Europa, utilizzerà quindi la vecchia FM affiancata dalla nuova radio digitale con il Dab+…

R. – Diciamo che tanti Paesi stanno andando in questa direzione e le vendite dei ricevitori stanno andando altrettanto bene, soprattutto in Paesi come la Germania, dove si è arrivati a due milioni e mezzo di ricevitori, lo scorso anno. La Svizzera ormai ha una copertura digitale credo al 99%, con 450 mila ricevitori venduti… Diciamo che le cose si stanno sviluppando molto rapidamente.

D. – Qual è il Paese europeo più avanzato per la radio digitale?

R. – Sicuramente l’Inghilterra, nel senso che ha pianificato questo passaggio dalla radio al digitale tanti anni fa e oggi è il Paese sicuramente più avanti, sia in termini di copertura che di offerta di programmi e soprattutto di diffusione di ricevitori: si stimano circa 20 milioni di ricevitori già presenti nel mercato. Però, loro sono partiti 15 anni fa…

D. – In Italia, negli ultimi mesi, le vendite di radio digitali sono triplicate: è vero?

R. – Sì, il dato è corretto anche se si tratta ancora di numeri abbastanza piccoli per cui la crescita logicamente è più facile, in fase iniziale. Direi che, al di là dei numeri, la cosa importante è osservare che le nuove autovetture che escono ed entrano in commercio offrono la radio digitale di serie – ormai tutte come optional ma molte incominciano ad offrirla di serie. E’ utile osservare come sui punti vendita dell’elettronica di consumo si trovino ormai molti marchi, molti modelli di tutti i prezzi, fogge e taglie… Tutti i ricevitori sono a Fm digitale. E poi il mercato si svilupperà, penso, nella direzione dei contenuti più che del mezzo di trasmissione.








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