2014-11-06 14:24:00

Radio digitale. Padre Lombardi (Radio Vaticana) al WorldDMB General Assembly


Si è conclusa a Roma, l'Assemblea generale del  “WorldDmb Forum” che ha riunito editori, tecnici, rappresentanti delle Istituzioni e produttori internazionali per fare il punto del passaggio della radio al digitale. Presenti 120 persone provenienti dai maggiori Paesi europei, oltre a Cina, Corea del Sud, Indonesia, Tunisia, Pakistan, Australia, Turchia e Stato della Città del Vaticano. All’incontro è intervenuto, tra gli altri, padre Federico Lombardi, Direttore generale della Radio Vaticana, emittente che con 200 giornalisti provenienti da 60 Paesi nel mondo, offre dall’Onda Corta a internet, fino alla radio digitale (DAB+), programmi e notizie in 44 lingue, compreso l'Esperanto. Pubblichiamo l'intervento di padre Federico Lombardi - "Da Marconi al DAB" - pronunciato mercoledì 5 novembre, al World DMB General Assembly presso il Crowne Plaza Hotel di Roma. 

 

Radio Vaticana – "Da Marconi al DAB" - (di padre Federico Lombardi, Direttore generale della Radio Vaticana)

Ringrazio molto gli organizzatori per avermi invitato a partecipare a questa importante manifestazione.

Vi parlo in qualità di Direttore generale della Radio Vaticana, la Emittente radiofonica della Santa Sede, che è stata fondata nel 1931 dal Papa Pio XI e realizzata per suo incarico da Guglielmo Marconi, che ha personalmente curato la costruzione della prima Stazione radio nella Città del Vaticano. Poco prima era infatti nato il nuovo Stato sovrano indipendente della Città del Vaticano, dopo che la Santa Sede aveva potuto stipulare con il Regno d’Italia i Patti Lateranensi che ponevano termine a un lungo periodo di conflitto non risolto fra il papato e l’Italia. Era necessario che il nuovo Stato – la Città del Vaticano - si dotasse di un suo sistema di telecomunicazioni e il Papa lo chiese a Marconi.

Noi come Radio Vaticana siamo naturalmente molto fieri di avere alla nostra origine la persona e l’opera dello stesso Marconi. Ed egli ha dedicato molto impegno e passione alla nascita della Radio Vaticana sapendo che la sua missione sarebbe stata di diffondere - con la parola del Papa - messaggi in favore della pace e della dignità delle persone umane. La Radio che egli costruiva per il Papa avrebbe potuto contribuire a quegli ideali di servizio dell’umanità attraverso la scienza e la tecnica in cui egli credeva e che si proponeva di perseguire con le sue scoperte e la sua attività.

Noi abbiamo sempre considerato come eredità ricevuta dai nostri fondatori - il Papa Pio XI e Guglielmo Marconi - il compito di perseguire con impegno lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione più moderne e aggiornate, proprio per metterle al servizio dell’umanità e dei valori più alti dello spirito e della persona umana. Noi guardiamo con orgoglio alla nostra storia di impegno e progresso tecnico non solo per il suo valore intrinseco di manifestazione dell’intelligenza umana, ma anche - e forse ancor più - per la sintesi che cerchiamo di operare continuamente fra il valore del progresso tecnico in sé e il suo venir messo al servizio del progresso spirituale e morale delle persone umane.

Noi abbiamo anche sempre vissuto la nostra missione come “universale” fin dalle sue origini, cioè abbiamo sempre guardato oltre ogni confine nazionale. E non dimentichiamo che siamo nati in un tempo in cui i nazionalismi erano orrendamente legati ai totalitarismi e alla negazione delle libertà fondamentali. Per noi l’attività di comunicazione radiofonica è stata essenzialmente un esercizio e un servizio alla libertà di coscienza e alla libertà religiosa. La molteplicità delle lingue usate dalla Radio Vaticana – oltre 30 ogni giorno – è il segno più evidente della sua volontà di andare oltre tutte le divisioni fra popoli, nazionalità e culture. Diffondiamo una informazione di orizzonte globale; il nostro personale giornalistico, circa 200 persone, viene da 60 Paesi diversi; ogni giorno diffondiamo circa 50 ore di trasmissioni su diverse frequenze e canali.

La nostra attività è stata per decenni principalmente attività di radiodiffusione internazionale in Onda Corta. Questa è stata la tecnologia che ha permesso di raggiungere da un punto della terra tutti gli altri senza bisogno di appoggi o stazioni intermedie, e perciò è stata lo strumento ideale per il servizio della comunicazione libera oltre le frontiere, anche nei tempi in cui le frontiere sono state chiuse da cortine di ferro o di bambù o di odio…E anche oggi siamo convinti che le Onde Corte siano tuttora preziose per raggiungere con il nostro servizio aree del mondo altrimenti difficilmente raggiungibili per motivi diversi: economici, politici, religiosi…ad esempio vaste aree dell’Africa, del Medio Oriente, dell’Asia.

Tuttavia con il passare del tempo la Radio Vaticana ha usato tutta una serie di diverse tecnologie di comunicazione per la diffusione dell’audio e poi per la comunicazione multimediale.

A seconda delle diverse aree target e delle diverse audience, abbiamo usato Onde Medie – soprattutto per coprire l’Europa – e FM.

L’uso delle Onde Medie è stato cruciale per molti anni per la copertura europea, ma dall’inizio degli anni 2000 lo si è dovuto ridurre e praticamente abbandonare in seguito alle discussioni sul cosiddetto elettrosmog.

L’uso delle FM è diventato molto importante per la copertura dell’area romana con nostri trasmettitori collocati nella Città del Vaticano, ma è diventato fondamentale anche in moltissime aree del mondo, grazie alla ritrasmissione dei nostri programmi nelle diverse lingue, da parte di numerosissime radio locali cattoliche e non cattoliche, spesso organizzate e collegate in rete fra loro, così da coprire ampie regioni o addirittura intere nazioni con una qualità di servizio assai migliore di quella possibile con onde corte o medie. Attualmente calcoliamo che circa un migliaio di radio locali, regionali e talvolta anche nazionali ritrasmettano i programmi della Radio Vaticana.

Certamente, per diversi decenni, la parte principale del servizio della Radio Vaticana è stata la diffusione di informazioni, a volte a grandissime distanze e in condizioni difficili. Ma con il tempo si sono elevate moltissimo le esigenze di qualità dell’audio, di presentazione piacevole e accattivante delle trasmissioni, e perciò la trasmissione  musicale è divenuta sempre più importante.

In questo senso, non dobbiamo trascurare che - anche se sull’area limitata di Roma - la Radio Vaticana ha svolto da molti anni un’importante attività di radiodiffusione musicale di alta qualità.

Sono state realizzate proprio dalla Radio Vaticana le prime trasmissioni musicali stereofoniche sull’area di Roma, molto seguite dai competenti. “Studio A” - il nome di queste trasmissioni - è rimasto famoso fra gli intenditori.  

E la Radio Vaticana ha anche coltivato sempre una notevole attenzione alla qualità di ripresa del suono con le tecnologie più avanzate. Anche ora si lavora in collaborazione con la Direzione delle strategie tecnologiche della RAI per la sperimentazione di nuove tecniche di ripresa del suono, sia in occasione delle grandi celebrazioni liturgiche del Papa, sia in occasione di concerti e altre manifestazioni culturali.

Naturalmente la Radio Vaticana è entrata con decisione nell’era digitale, convertendo nel corso dell’ultimo ventennio tutta la sua catena di produzione dell’audio dall’analogico al digitale: ripresa del suono, editing, mixaggio… tutte le diverse fasi della produzione si sono trasformate verso il digitale, alla Radio Vaticana come in tutto il mondo.

Oltre alla produzione, la digitalizzazione coinvolge naturalmente anche le tecnologie di trasmissione radiofonica.

Per un certo tempo la Radio Vaticana ha riposto una forte speranza nello sviluppo delle tecnologie digitali di trasmissione DRM (Digital Radio Mondiale) per onda corta e media. Ha partecipato e partecipa tuttora al consorzio DRM e alle sue attività, ha adattato alcuni sui trasmettitori per questa tecnologia. In certo senso ha sperato che le onde corte e medie, e quindi anche il suo grande Centro trasmittente di Santa Maria di Galeria (vicino a Roma), vivessero una nuova primavera e una nuova stagione di attività, con trasmissioni digitali di migliore qualità e minore consumo energetico. Ma questa speranza non si è avverata. Come sapete, la sperimentazione della nuova tecnologia di trasmissione ha dato buoni risultati, ma non si è sviluppato a sufficienza il mercato dei ricevitori e quindi siamo rimasti bloccati a metà strada.

Per quanto riguarda il DAB invece condividiamo le speranze che esso continui a diffondersi e svilupparsi. Perciò abbiamo cominciato anche come Radio Vaticana trasmissioni regolari in DAB e DAB+ sull’area di Roma, che può essere coperta dai tre punti di trasmissione di cui possiamo disporre: cioè dalla stessa Città del Vaticano e da due siti extraterritoriali vicini a Roma (Castelgandolfo e Santa Maria di Galeria). Condividiamo la consapevolezza e la convinzione dei vantaggi del DAB rispetto alla FM analogica tradizionale: migliore qualità del segnale e minore consumo energetico, buona copertura senza interferenze nell’area urbana romana, con minore potenza di trasmissione e con il vantaggio ambientale di una minore intensità di emissioni elettromagnetiche. Inoltre vi è la possibilità di trasmissione di un maggior numero di canali e programmi.

In collaborazione con il consorzio Eurodab, è diventato per noi possibile allargare la copertura alla maggior parte del territorio italiano con una programmazione specifica per l’Italia. Questo è naturalmente facilitato dalla possibilità di trasmissione in multiplex a differenza del passato. Ci auguriamo quindi che tecnologia e mercato del DAB continuino a diffondersi in molti Paesi.

Il discorso sull’evoluzione della diffusione dei programmi e di tutta la produzione della Radio Vaticana potrebbe naturalmente continuare ancora. Si può parlare della trasmissione sperimentale e limitata in T-DMB, dello streaming via web, della multimedialità dell’offerta realizzata dalla Radio Vaticana in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, della presenza sul mobile e le diverse piattaforme digitali, delle app e così via.

Ma il senso del mio contributo in questa occasione non era di fare una rassegna completa di tutte queste attività - che non era possibile in così breve tempo -, quanto di esprimere come una Emittente che ha una lunga storia e una missione specifica importante di servizio dell’umanità – una missione oggi rilanciata e ravvivata dal carisma straordinario del Papa Francesco – partecipa anche oggi con passione e competenza alla vicenda del progresso delle tecnologie di comunicazione. E lo fa proprio perché siano strumenti di servizio efficace per i nostri contemporanei. Permettetemi quindi di rinnovare la stima e l’apprezzamento per il lavoro di tutte le persone qui presenti e l’augurio di raggiungere risultati sempre migliori nel vostro impegno.   








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