2014-11-07 12:18:00

Medio Oriente. P. Pizzaballa: rispetto per statu quo Luoghi Santi


Un ragazzo israeliano rimasto gravemente ferito nell'attentato di mercoledì scorso a Gerusalemme è morto questa mattina, portando così a due il numero delle vittime tra i passanti contro cui due giorni fa si è scagliata un'auto guidata dal palestinese, al Akri, prima di essere ucciso da agenti di polizia. E nel campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme est, da cui proveniva l’attentatore, si sono registrati oggi nuovi disordini: decine di giovani palestinesi hanno lanciato sassi contro la polizia e dato fuoco a pneumatici e cassonetti della spazzatura.

La Spianata delle Moschee, nella città vecchia di Gerusalemme, dopo i recenti scontri tra forze dell'ordine israeliane e palestinesi rimane al centro delle dispute sulla gestione dei luoghi cari alle tre religioni monoteiste. Di fronte all'aggravarsi della situazione, i patriarchi e i capi delle Chiese della città hanno diffuso una dichiarazione nella quale condividono la preoccupazione di fronte al montare della violenza e chiedono il rispetto dello Statu Quo che regola la gestione e l'accesso ai Luoghi Santi di Gerusalemme. Forti poi le inquietudini espresse per la chiusura totale e le restrizioni all’accesso nella Moschea di al Aqsa. Giancarlo La Vella ha sentito padre Pierbattista Pizzaballa, custode francescano di Terra Santa:

R. – La questione dello statu quo della Spianata delle Moschee, ma più in generale dei Luoghi Santi a Gerusalemme - con i loro diversi status quo per i cristiani, per i musulmani e per gli ebrei - è un argomento quasi esplosivo, dove la ragionevolezza delle questioni deve fare i conti con una storia antica, con sentimenti che toccano anche la sfera religiosa e sociale. È una questione che sarebbe da affrontare certamente, ma con molta calma e non in questo modo, creando fatti compiuti sul territorio senza un’adeguata preparazione di dialogo.

D. – Quale può essere il contributo cristiano alla definizione dello status della Spianata delle Moschee, non solo, ma anche degli altri Luoghi Santi?

R. – Ci sono a Gerusalemme diversi ambiti: c’è lo statu quo, c’è l’ambito cristiano che ha le sue dinamiche, molto diverse rispetto a quelle della Spianata delle Moschee. Quella della Spianata delle Moschee è una questione delicatissima, dove credo sarebbe impossibile in questo momento cambiare lo statu quo, mentre invece per i cristiani la situazione è molto più piccola, naturalmente, più ridotta. C’è anche qui, come tutti sanno, una situazione di apparente tensione tra le diverse comunità cristiane, ma gestita in maniera molto più serena. Per quanto riguarda un cambiamento dello statu quo anche tra i cristiani, penso sia una questione di tempi molto lunghi.

D. – Come dire che le decisioni di oggi debbano fare i conti con l’importanza storica e religiosa di questi luoghi per tutte e tre le religioni monoteiste…

R. – I Luoghi Santi a Gerusalemme sono molto importanti, perché le fedi monoteiste sono fedi rivelate, il che significa che Dio ha parlato all’uomo in un momento preciso della storia e anche in un luogo preciso. I Luoghi sono importanti, perché sono legati alla storia della Rivelazione: senza luogo non ci sarebbe l’evento. Quindi, toccando quei Luoghi e mettendo in discussione lo stato di quei Luoghi, si entra dentro non soltanto la questione storica, critica, ma anche dentro il legame che popoli interi naturalmente hanno con quei luoghi, perché ne toccano la loro identità.








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