2014-11-07 14:30:00

Il Papa incontra la leader delle 'Nonne di Plaza de Mayo' e in Argentina la Chiesa cerca i desaparecidos


Papa Francesco ha ricevuto il 5 novembre in udienza privata, la signora Estela de Carlotto, presidente dell'associazione delle "Nonne di Plaza de Mayo", insieme al nipote ritrovato di recente, Ignacio Guido Montoya Carlotto.

L'incontro riporta in primo piano la vicenda dei 'figli rubati', una delle pagine più buie del periodo del regime militare in Argentina. L'organizzazione di cui la signora Carlotto è presidente si batte infatti per restituire alle famiglie legittime tutti i 650 bambini sequestrati e desaparecidos durante l’ultima dittatura militare argentina, tra il 1976 e il 1983. I bambini, prelevati con la violenza nelle carceri alle madri, accusate di essere terroriste, venivano generalmente dati in adozione 'anomima' a famiglie di militari che non potevano avere figli. Guido Montoya è il 114mo bimbo desaparecido a essere stato ritrovato. Questa barbarie apparteneva alla strategia di governo delle ditatture militari latino-americane degli anni '70 e '80. Non si trattava solo di atti crudeli, ma di una tecnica messa a punto con precisione. Infatti, una delle riflessioni contenute in uno spot della Chiesa argentina, che mira a raccogliere informazioni per ritrovare i 'bimbi rubati', riguarda proprio la banalità del male. E' impressionante come in certi momenti storici si possa giungere a tali livelli di degradazione umana. 

E' inoltre importante che la Conferenza episcopale argentina abbia lanciato questa campagna, che ha coinvolto in prima persona il suo presidente mons. Arancedo, per chiedere a chi ha informazioni sui bambini 'sequestrati' di riconoscere l'obbligo morale di riferirlo alle autorità. E' un passo che deve chiarire certe ambiguità informative che riguardano il ruolo della Chiesa in questa drammatica vicenda. Si è sempre detto infatti che la Chiesa argentina sia in possesso di informazioni su questi fatti e debba perciò decidersi ad aprire i suoi archivi. Ma non corrisponde a verità. La Chiesa argentina non ha come istituzione delle informazioni segrete da rivelare in proposito. E proprio per questo ha invitato chiunque sappia qualcosa, religioso o laico, a maggior ragione se cattolico, a collaborare.  

(a cura di Fabio Colagrande e Luis Badilla Morales)








All the contents on this site are copyrighted ©.