2014-11-07 15:05:00

Santa Sede: cristiani e sikh insieme dalla parte degli ultimi


“Cristiani e Sikh: insieme per promuovere il servizio della carità” è il titolo del Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, pubblicato in occasione della festa di Prakash Diwas che celebra il fondatore della religione Sikh, il Guru Nanak (1469-1539). I sikh (parola che significa “discepolo) sono circa 19 milioni e vivono per lo più nella regione indiana del Punjab. Fuori dell'India vivono quasi un milione di sikh, soprattutto in Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti.

“Il servizio della carità – si legge nel messaggio - si trova nel cuore di ogni grande religione. Per noi cristiani, trova la sua perfetta espressione nella persona stessa di Gesù. La sua descrizione più eloquente nella Sacra Bibbia si trova nella parabola del 'Buon samaritano' (Lc 10, 25-37)”.

Anche per i sikh – osserva il dicastero vaticano - la compassione e il servizio disinteressato sono concetti fondamentali. Nei testi sacri di questa religione si legge, tra l’altro: "Le mani e i piedi che fuggono il servizio sono deprecabili; le azioni diverse dal servizio sono inutili".

“Compiere il servizio della carità – afferma il Messaggio - significa entrare in contatto con i poveri, bisognosi, malati, anziani, diversamente abili, migranti, rifugiati, sfruttati e perseguitati”. E’ un servizio che trascende ogni barriera e chiede di rinunciare ai propri interessi nella consapevolezza che gli ultimi sono “nostri fratelli e sorelle e sono parte della nostra unica grande famiglia umana”. Si tratta di un'esperienza gratificante sia per chi dona che per chi riceve

“Le crescenti tendenze materialistiche, consumistiche e individualistiche nel mondo di oggi – sottolinea il dicastero - purtroppo, stanno rendendo gli esseri umani sempre più egoisti, insensibili e indifferenti ai bisogni e alle sofferenze degli altri. Denunciando queste tendenze preoccupanti”, Papa Francesco esorta a promuovere una cultura in cui ognuno si senta amato, voluto e curato, perché “nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare"(Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 3 settembre 2014).

Il Messaggio, infine, auspica che cristiani e sikh possano riscoprire l'importanza del servizio della carità nella vita personale e sociale, ispirando e incoraggiando anche gli altri in modo da promuovere la felicità, l'armonia e la pace in tutto il mondo, perché sia “migliore, più giusto e fraterno”.

Il Messaggio è firmato dal cardinale Jean-Louis Tauran e da padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, rispettivamente presidente e segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.








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