2014-11-10 13:45:00

Nigeria, attentato Boko Haram. Il vescovo: vogliono chiudere scuole


Si aggrava col passare del tempo il tragico bilancio dell’attentato suicida avvenuto stamani in una scuola nel nord della Nigeria: almeno 48 le vittime, perlopiù studenti, e un’ottantina i feriti. Il servizio di Giada Aquilino:

Ancora non c'è stata alcuna rivendicazione, ma i sospetti puntano sugli estremisti islamici di Boko Haram. Una scena raccapricciante, raccontata dai sopravvissuti ai soccorritori. Un kamikaze travestito da studente si è fatto saltare in aria, facendo detonare l’esplosivo che portava nella borsa, all’interno di un istituto superiore di Potiskum, capitale economica dello Stato nord-orientale di Yobe. L’attentato è avvenuto pochi minuti prima dell’inizio delle lezioni, quando circa 2 mila ragazzi erano riuniti in attesa del saluto quotidiano della preside. L’esplosione, le grida, il sangue, il panico, la disperazione: ai militari accorsi sul posto, i genitori degli studenti hanno tirato sassi e sono iniziate le contestazioni. Nella stessa città la settimana scorsa un altro attentatore suicida si era lanciato contro un corteo sciita, provocando 30 morti. A Yobe, più volte teatro di violenze, è in vigore lo stato d'emergenza deciso dal governo di Abuja per far fronte alle violenze di Boko Haram. Ma perché gli estremisti hanno voluto colpire ancora una volta una scuola, come successo già in passato? Risponde mons. Oliver Dashe Doeme, vescovo della diocesi di Maiduguri, la più estesa del Paese, che comprende anche Potiskum:

R. - Boko Haram is against Western education…
Boko Haram è contrario all’educazione di stampo occidentale. Quindi vanno in giro, attaccando le scuole in modo che queste chiudano e i ragazzi non possano andare a lezione. Questo è il loro scopo. Vogliono l’applicazione della sharia, la stretta applicazione della sharia.

Boko Haram dal 2009 vuole creare un 'califfato' islamico in tutto il nord della Nigeria, attraverso attacchi che hanno provocato almeno 10 mila morti in 5 anni. Soltanto ieri, i fondamentalisti avevano diffuso un video in cui il capo di Boko Haram, Abubakar Shekau, inneggia a un ‘califfato’ mondiale, chiamando alla mobilitazione i “fratelli” di Afghanistan, Pakistan, Azerbaigian, Cecenia, Yemen, Somalia, Iraq e Siria. Ad aprile il gruppo aveva sequestrato circa 200 ragazze in una scuola di Chibok, nello Stato di Borno. Alcune sono state liberate, altre - secondo il leader ribelle Shekau - sarebbero state date in moglie ai sequestratori, convertendosi all'Islam. Ma come si vive nel nord est della Nigeria? Ancora mons. Oliver Dashe Doeme:

R. – Many people are rolling from one place to another...
La gente si sposta da un posto all’altro, perché Boko Haram costringe alla conversione all’Islam: in caso contrario, uccidono. Per questo le persone lasciano le loro case e i luoghi nei quali si sono insediati i Boko Haram e si spostano. La Chiesa nigeriana porta generi di prima necessità ai rifugiati a Yola, Maiduguri, Mubi. E non aiuta soltanto i cristiani, ma anche i musulmani.

Giovedì prossimo e fino all’alba di venerdì, presso il Centro ecumenico nazionale di Abuja si terrà una Veglia di preghiera indetta dai vescovi nigeriani per invocare il ritorno della pace nel Paese.








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