2014-11-11 15:20:00

India: 8 donne morte dopo sterilizzazione, decine in ospedale


Otto donne sono morte in India in seguito a un intervento di sterilizzazione e oltre cinquanta sono in condizioni gravi. L’operazione, a cui si sono volontariamente sottoposte 83 donne, residenti nello Stato orientale di Chhattisgarh, era stata promossa dal governo per contenere le nascite. Sulla reazione dell’opinione pubblica Corinna Spirito ha intervistato la giornalista ed esperta del mondo indiano Maria Grazia Coggiola, raggiunta telefonicamente a Nuova Delhi:

R. – E’ un incidente molto grave, avvenuto tra l’altro nel collegio elettorale del ministro della Sanità del Chhattisgarh; quindi, a maggior ragione, doveva essere fatto con più attenzione. Le autorità locali hanno sospeso quattro medici, che hanno lavorato in questo campo sanitario. E’ stata aperta un’inchiesta. Il governo ha subito stanziato dei risarcimenti per le famiglie delle vittime, per quelle che sono state ricoverate.

D. – Il 37 per cento delle donne indiane si sottopone alla sterilizzazione. Come sta reagendo l’opinione pubblica di fronte alla morte di queste donne?

R. – Questi programmi sono abbastanza all’ordine del giorno e coinvolgono le fasce più deboli della popolazione: giovani donne "volontariamente" si sottopongono alla sterilizzazione e ricevono una somma di denaro. Chiaramente, quindi, c’è una volontà del governo di effettuare il controllo delle nascite. Ultimamente, in India, ci sono stati molti scandali di mala politica e questa era un’operazione governativa, quindi c’è sempre il discorso del governo che non funziona. Per questo, dunque, c’è molto risentimento: un’operazione di salute pubblica, che invece ha creato questa tragedia. Ci sono stati anche altri casi, per esempio nelle campagne, di vaccinazioni in cui sono morti dei bambini, che hanno causato allo stesso modo rabbia nell’opinione pubblica. Con una popolazione così vasta, chiaramente questi incidenti succedono. Il fatto che emergano a livello nazionale, rivela probabilmente anche un discorso politico sotto.

D. – Per controllare le nascite, il governo utilizza soltanto questi incentivi per la sterilizzazione oppure ci sono anche altre proposte?

R. – No, questa è una delle tecniche che adottano di più. Non c’è effettivamente a livello nazionale una campagna pubblicitaria o di controllo delle nascite; è sempre stato un discorso che l’India non ha mai affrontato, a differenza della Cina. Ci sono delle iniziative a livello statale. Per esempio, c’è una specie di "regola dei due figli", ma non è una cosa obbligatoria e non ha niente a che vedere con quello che è invece avvenuto in Cina. L’India è una democrazia e un’imposizione di questo tipo sulla vita privata delle persone non sarebbe assolutamente accolta. Quando è stata fatta, negli anni ’70, è stata vista come una misura autoritaria e sicuramente osteggiata. Non è perseguibile in India un’imposizione dall’alto, perché i valori democratici sono molto forti.








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