2014-11-14 14:00:00

Al via G20 sulla crescita. Focsiv: servono decisioni vincolanti


Sarà dedicato principalmente alla crescita economica e all’occupazione il G20 che si terrà questo fine settimana in Australia. Nella due giorni che si apre domani, il leader delle maggiori potenze del mondo si confronteranno anche sui cambiamenti climatici, Ebola e sulle diverse crisi che scuotono la comunità internazionale. Molti anche i temi sui cui pone l’accento la società civile. Marco Guerra ne ha parlato con Gianfranco Cattai, presidente nazionale della Focsiv (Federazione degli organismi internazionali cristiani di volontariato):

R. – Io vorrei partire con un esempio: Ebola. Ebola è sicuramente un tema di importanza internazionale, ma Ebola non dovrebbe portarci a pensare alla localizzazione e soprattutto a sostenere i sistemi sanitari locali, pubblici, cioè a fare interventi strutturali locali, e cioè a maggiore cooperazione? Queste cose le sappiamo. E’ facile, troppo facile, spesso gestirle sotto il capitolo “emergenza”, quando invece dovrebbero essere gestite sotto il capitolo “prevenzione”. E prevenzione vuol dire cooperazione.

D. – Il Papa ha detto che dietro le parole e i numeri ci sono persone, famiglie disoccupati, poveri e urgono anche decisioni contro il terrorismo, i commerci illegali, il degrado ambientale. Veramente vuole abbracciare tutti i temi e pone l’accento su tutte le crisi. Ma quali sono gli elementi di novità di questo G20?

R. – A proposito degli elementi di novità, uno degli argomenti che sicuramente verrà trattato è quello della corruzione, che noi trasformiamo in discorso dei paradisi fiscali. Io penso che, innanzitutto, al G20 bisognerebbe che fosse evidenziato che le scelte che vengono fatte, gli strumenti che vengono considerati, abbiano un carattere obbligatorio. Perché se è solo lasciato al campo delle buone intenzioni, non si può poi capire la conseguente correttezza dei comportamenti. Mi riferisco in particolare all’invito che i 70 vescovi del Sud del mondo hanno sollevato a proposito dei "paradisi fiscali" e a proposito di questo carattere obbligatorio delle scelte che dovrebbe assumere il G20. Non solo i 70 vescovi del Sud del mondo hanno firmato questo appello, ma è stato sottoscritto dalle Chiese europee. In particolare, come Focsiv, posso dire che è stato sottoscritto dal nostro coordinamento a livello internazionale.

D. – Quali sono gli auspici del mondo del volontariato, della società civile, alla vigilia dell’apertura di questo vertice?

R. – A proposito del Creato, ci pare che il tema sarà sollevato, ma in modo debole. Siccome sono, tra l’altro, i Paesi più produttori di emissione di carbonio che siedono attorno al tavolo, che assumessero delle posizioni coerenti proprio in sede di G20. Quindi, questo aspetto del clima e del rispetto del Creato è un tema che ci preoccupa particolarmente.

D. – Si rischia l’ennesimo vertice interlocutorio o la vostra speranza è che diventi una sorta di Consiglio che possa intervenire in maniera vincolante sulle crisi?

R. – Il precipitare degli eventi – Sua Santità parla di terza guerra mondiale, sia pure vissuta da isole differenti – dovrebbe spingere quello che da 20 anni stiamo invocando come ristrutturazione del sistema delle Nazioni Unite. Io penso si possa costruire, come molti pensatori sostengono, partendo da esperienze positive, non teorizzando dei sistemi. L’auspicio è che questo G20 dell’Australia possa essere vissuto come laboratorio di progettazione di un sistema internazionale, che funziona in un modo diverso.








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