2014-11-15 10:50:00

Sudafrica: chiusa inchiesta sulla strage di Marikana


In Sudafrica, si sono conclusi ieri – dopo oltre due anni e trecento udienze – i lavori della commissione d’inchiesta sul massacro di Marikana. In questa località del Nordovest, il 16 agosto 2012, 34 minatori del platino rimasero uccisi dopo che la polizia aprì il fuoco durante uno sciopero selvaggio. Ora c’è attesa per le conclusioni della commissione, che ha ascoltato testimonianze del tutto contrastanti. Dal Sudafrica, ci riferisce Davide Maggiore:

Su un solo punto tutte le parti concordano. Il verdetto sulle morti dei 34 minatori della compagnia Lonmin sarà un test “per il funzionamento della giustizia sudafricana”. Sulle responsabilità dell’accaduto, però, è scontro aperto: secondo le forze dell’ordine sparare fu legittima difesa, visto che i manifestanti stavano attaccando gli agenti. I responsabili della raccolta delle prove, però, hanno parlato di “reazione sproporzionata” ed è confermato che alcuni scioperanti furono colpiti alle spalle. I rappresentanti dei superstiti e del sindacato che aveva organizzato lo sciopero, in più, hanno accusato la Lonmin di pressioni su esponenti politici e forze dell’ordine perché la questione fosse affrontata con durezza. Da questi elementi contrastanti dovranno partire i tre componenti della commissione, guidati dal giudice a riposo Ian Farlam, per stilare il rapporto da consegnare alle autorità entro fine marzo. Un compito non facile, considerato che le famiglie delle vittime chiedono la messa in stato d’accusa proprio dei vertici della polizia e del vicepresidente della Repubblica Cyril Ramaphosa, al tempo azionista della Lonmin.








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