2014-11-17 07:52:00

Is decapita americano e 15 soldati siriani. Obama: inorriditi


La comunità internazionale è sconcertata per l’ennesimo atto di barbarie da parte dei miliziani del sedicente Stato Islamico. In un video diffuso ieri viene mostrata la decapitazione dell’operatore umanitario americano Peter Kassig e di 15 soldati siriani. Il presidente Usa, Barack Obama, ha parlato di un atto di “male assoluto” che fa inorridire. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Ancora decapitazioni, ancora un atto di terrore. I jihadisti dell’Is hanno decapitato Peter Kassig, il 26enne operatore umanitario americano che dopo essere stato ranger in Iraq si era convertito all’islam e si era impegnato a soccorrere i rifugiati siriani. Assieme a lui, rapito nell’ottobre 2013, un video, diramato dagli islamisti, mostra le immagini terribili della decapitazione di 15 soldati siriani. I genitori di Kassig hanno chiesto ai mass media di non mostrare il video né foto dell’uccisione del figlio. Immagini nelle quali il boia minaccia gli Stati Uniti chiedendo a Obama di ritirarsi dall’Iraq. Dal canto suo, il presidente americano – di ritorno a Washington dal G20 in Australia – ha definito un atto di “male assoluto” la decapitazione, aggiungendo che gli americani sono “inorriditi” per questa malvagità. Obama ha poi ribadito che Washington rifiuta un’alleanza con il leader siriano Assad contro i jihadisti. Nelle ultime ore, intanto, secondo la stampa britannica sarebbe stato ferito “Jihadi John” il boia con accento londinese autore delle decapitazioni degli ostaggi occidentali dell’Is. Questa nuova tragica vicenda rimanda il pensiero ai tanti – siriani, iracheni e occidentali - ancora nelle mani dei jihadisti tra cui padre Paolo Dall’Oglio che oggi compie 60 anni. “Caro Paolo - scrive la famiglia sul sito dedicato al gesuita - per i tuoi sessant'anni, il nostro regalo sarà una preghiera a distanza. Pregheremo per te e per tutte le altre persone private della libertà”.








All the contents on this site are copyrighted ©.