2014-11-17 16:14:00

Presentati i viaggi di Francesco a Strasburgo e in Turchia


Per due volte, nell’arco della prossima settimana, Papa Francesco prenderà l’aereo per recarsi in visita dapprima al Parlamento di Strasburgo, il 25 novembre, e quindi in Turchia, dal 28 al 30, dove si svolgerà l’incontro col Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Entrambi i viaggi apostolici sono stati presentati ai media nel corso di un briefing in Sala Stampa vaticana, dal direttore padre Federico Lombardi. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

Sono i viaggi internazionali numero cinque e sei del Pontificato di Francesco quelli che lo vedono il 25 novembre a Strasburgo, in visita al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa, e poi, dopo solo due giorni, in viaggio per la Turchia, con le tappe ad Ankara e ad Istanbul. Due viaggi dai toni diversi ma simili nell’accelerazione della preparazione, a Strasburgo organizzato subito dopo il rinnovo del Parlamento  europeo, e quindi in coincidenza di un’assemblea parlamentare, e in Turchia successivamente alle elezioni e alla formazione del nuovo governo e, soprattutto in occasione, il 30 novembre della festa di Sant’Andrea, grande festa del Patriarcato ecumenico, quindi la giusta data, spiega padre Lombardi, per accettare l’invito del Patriarca ecumenico Bartolomeo I. Quello di Strasburgo sarà il più breve viaggio papale della storia, tre ore e 50 minuti, inoltre si caratterizzerà perché senza alcun evento pastorale, liturgico, religioso. Il Papa ha preferito tenere precisa la finalità di questo viaggio che sarà solo alle istituzioni europee, un momento di riflessione sulla situazione attuale del continente, così cambiato dall’ultimo viaggio di un pontefice a Strasburgo, nel 1988 Giovanni Paolo II:

"Il contesto di oggi è veramente molto nuovo, e questo giustifica effettivamente un nuovo viaggio del Papa che con questo viaggio parla all’Europa intera, non solo all’Unione, ma all’Europa intera con tutti i suoi popoli".

E sulle polemiche sollevate circa la possibile confusione tra capo religioso e capo di Stato ecco la risposta di padre Lombardi:

"La cosa che io farei notare, è che tutti sappiamo benissimo, e il Papa meglio di tutti, che non è un capo politico di Stato con poteri militari, economici e degli interessi politici particolari. Ma la presenza del Papa nel mondo delle organizzazioni internazionali è quella di una grande autorità riconosciuta, a livello internazionale e mondiale, da secoli, come una grande autorità di carattere religioso e morale di una comunità molto numerosa, come lo è la Chiesa cattolica, e anche le istituzioni, gli Stati stessi desiderano, nella loro grande maggioranza, avere rapporti con questa autorità, avere anche loro rappresentanti presso questa autorità. Questo vuol dire che anche le autorità politiche nel mondo riconoscono l’importanza del messaggio di quello che il Papa rappresenta e dice per i grandi problemi, i grandi valori dell’umanità: la pace, la giustizia, il benessere, la convivenza tra i popoli".

Il viaggio in Turchia si pone nella continuità, nella tradizione, dei viaggi papali al Paese e al Patriarcato di Costantinopoli, si ricordino i viaggi di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Di vario genere le motivazioni di questo viaggio:

"C’è naturalmente l’attenzione per il Paese ospitante, quindi per la Turchia, la Turchia si trova nel Medio Oriente; c’è il dialogo interreligioso, perché la Turchia è un Paese a immensa maggioranza musulmano; c’è una piccola comunità cattolica che, come sempre quando il Papa viaggia all’estero, viene presa attentamente in considerazione per essere incoraggiata e visitata; e c’è, come ben sappiamo, la sede del Patriarcato ecumenico con il Patriarca Bartolomeo con il quale si è sviluppato un dialogo di fraterna amicizia da molto tempo".

Una delle domande ricorrenti su questo viaggio, sia sulla stampa, che da parte dei giornalisti al briefing di Lombardi è stata sull’eventualità di un incontro del Papa con i profughi dei conflitti in atto in Siria e in Iraq e riparati in Turchia:

"Negli incontri di Istanbul con i giovani (degli oratori dei salesiani n.d.r) e nella cattedrale, certamente ci sono persone che non sono solo locali, ma che arrivano anche, per vari motivi, da diverse altre parti. Quindi quelle sarebbero occasioni in cui certamente abbiamo delle presenze o delle rappresentanze che vanno un po’ in questo senso".

Sarà soprattutto quello ecumenico il carattere predominante del viaggio del Papa in Turchia che vedrà Francesco condividere con Bartolomeo diversi importanti momenti ad Istanbul, con il quale poi firmerà la dichiarazione congiunta.








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