2014-11-18 12:24:00

Attentato sinagoga Gerusalemme. Condanna del rabbino Sa


Orrore e sdegno viene espresso in tutto il mondo per l’attacco armato avvenuto stamattina in una sinagoga a Gerusalemme ovest, da parte di due uomini di Hamas. Il bilancio è di almeno quattro morti e sette feriti. La cronaca di Gabriella Ceraso:

 

Sale alle stelle la tensione a Gerusalemme dopo “l’attentato disumano”, come l’hanno definito gli Stati Uniti, compiuto in sinagoga. La prima reazione del premier israeliano, Netanyahu, è stata una durissima accusa al  presidente palestinese, Abu Mazen, e ad Hamas con la promessa di una azione altrettanto dura. Ha parlato di “biechi assassini” che hanno ucciso fedeli in preghiera. Hamas dal canto suo ha rivendicato il gesto felicitandosi e incitando ad altre azioni di vendetta come questa, avvenuta, ha dichiarato, in risposta all'uccisione ieri da parte israeliana di un conducente di autobus palestinese a Gerusalemme ovest. Secondo fonti governative, invece, si è trattato di un suicidio. Il presidente dell’Anp, Abu Mazen, dal canto suo ha condannato “l'uccisione dei fedeli ebrei a Gerusalemme” e “di altri civili ovunque essi siano”, ma ha anche chiesto al governo con la stella di David di “porre fine agli assalti alla moschea di al-Aqsa, alle provocazioni dei coloni e di alcuni ministri israeliani". “Confermiamo - dice Abbas - il nostro impegno a una soluzione giusta basata su due Stati secondo le risoluzioni internazionali, alla salvaguardia di un clima di calma e alle intese raggiunte dal Re giordano con il segretario di Stato americano, John Kerry” .

Condanna per quanto accaduto a Gerusalemme e vicinanza alle vittime viene espressa dalla Chiesa di Terra Santa. Anche in Vaticano, dove è in corso il Convegno internazionale interreligioso “Humanum”, il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, il cardinale Tauran ha invitato tutti i partecipanti a condannare in modo unanime l’accaduto. I lavori dell’assise si sono aperti questa mattina con la preghiera del rabbino Lord Jonathan Sacks, a capo in passato delle Congregazioni ebraiche unite del Commonwealth in Gran Bretagna. Paolo Ondarza lo ha intervistato:

R. – This is very frightening because…

E’ molto spaventoso, quel che sta accadendo... Sono atti di terrore che fanno sentire tutti davvero in pericolo. Questo è il peggiore incidente a Gerusalemme nelle ultime settimane, ma sicuramente non è l’unico. E quindi dobbiamo pregare perché non ci siano ulteriori disordini.

D. – Qui in Vaticano i rappresentanti delle religioni stanno condannando l’attentato. La religione può contribuire alla pace comune contro il fondamentalismo religioso?

R. – I think it can…

Penso che possa e penso che debba. Se la religione è parte del problema, allora la religione deve essere parte della soluzione. E la soluzione è quella di riunirsi come oggi, mettendo insieme tutte le religioni, da tutto il mondo, incontrarsi e trovare quello che ci unisce. Invece quello che sta accadendo in molte parti del mondo oggi è che le persone si focalizzano su quello che ci divide. Quindi, quello che sta accadendo qui a Roma adesso è come un antidoto alla violenza cui stiamo assistendo in così tante parti del mondo.  








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