2014-11-19 12:25:00

Cile: la riforma educativa dei vescovi


"Una riforma educativa per il bene del Cile" è il titolo del documento della Conferenza episcopale del Cile presentato ieri, che espone il contributo della Chiesa a questo progetto di riforma, in discussione al Senato cileno.

I vescovi - riferisce l'agenzia Fides - affermano che è indispensabile la costruzione di un sistema più equo, per favorire livelli più alti di integrazione e inclusione. "Sebbene non siamo d'accordo su diversi aspetti del modo di fare la riforma educativa – scrivono -, data l'assenza di chiare premesse sulla natura, gli scopi e i principi di una autentica educazione, vogliamo contribuire con delle proposte in modo responsabile. Quindi ci uniamo alla riflessione e al contributo di tutti gli altri settori che hanno fatto dell'educazione un servizio riconosciuto e significativo per la nazione".

L’ampio documento, strutturato in 16 punti, raccoglie la preoccupazione delle comunità cattoliche del Paese, offre una riflessione sulla situazione che sta vivendo la nazione nel campo educativo e propone i compiti e le sfide da affrontare insieme a tutta la comunità civile. Tra i temi cruciali affrontati nel documento c’è anche la libertà di insegnamento e di iniziativa.

A tale proposito si legge: "è fondamentale incrementare la diversità di progetti educativi nell’educazione cilena, così necessaria per la democrazia. La nostra educazione dovrebbe esprimere chiaramente i principi associati alla libertà di insegnamento: libertà di sviluppare progetti educativi con la necessaria autonomia nella gestione…".

Inoltre i vescovi sottolineano la necessità di “riconoscere la concezione laica dell'educazione nelle scuole non confessionali, vale a dire non laicista, quindi rispettosa di ogni espressione religiosa, così come accettare la concezione cristiana o di altre espressioni religiose delle scuole confessionali, e facilitare la libertà di scelta dei genitori". (R.P.)








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