2014-11-19 14:13:00

Fao: abbiamo risorse. Oggi l'intervento del Papa


Better nutrition, better lives. Questo il titolo della Seconda conferenza internazionale sulla nutrizione, da ieri a venerdì alla sede Fao, a Roma. L’evento è organizzato dalla stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. Oggi, è atteso l’intervento di Papa Francesco. Giada Aquilino:

“Il cibo non deve mai essere usato come strumento di pressione politica ed economica”. E’ la base della Dichiarazione di Roma per la nutrizione e il relativo Quadro d’azione, approvati stamani alla Conferenza di Fao e Oms: si ribadisce il diritto di tutti ad avere accesso ad un'alimentazione sicura, sufficiente e nutritiva, impegnando i governi a prevenire la malnutrizione in tutte le sue forme. I rappresentanti di oltre 170 Paesi, ministri, funzionari governativi, agenzie dell’Onu, organizzazioni intergovernative, membri della società civile fanno il punto su fame, sottonutrizione, carenza di micronutrienti (cioè le vitamine e i minerali necessari per l’uomo), ma anche sulla diffusione dell’obesità. Tutti gli interventi, da quello del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, tramite  un video messaggio, a quello del direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, a quello della direttrice dell’Oms, Margaret Chan, sono partiti da una certezza: nella lotta alla fame e alla malnutrizione “sono stati compiuti grandi progressi”, ma - ha detto ad esempio José Graziano da Silva - esse “continuano a mietere vittime”. Sono infatti almeno 805 milioni le persone vittime di fame cronica nel mondo. La malnutrizione cronica ha interessato, solo nel 2013, 161 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni. Allo stesso tempo, c'è stato un aumento degli sprechi alimentari e dell'obesità in tutto il mondo. Da Silva ha detto che 500 milioni di adulti oggi sono obesi. Allora cosa fare? Il direttore generale della Fao ha esortato a “rimodellare i nostri sistemi alimentari per affrontare la malnutrizione”:

“We have all the knowledge, expertise and resources….
Abbiamo tutta la conoscenza, la competenza e le risorse per superare qualsiasi forma di malnutrizione. Infatti - ha detto - c’è già abbastanza cibo per tutti nel mondo per nutrirsi adeguatamente. Tuttavia, questa disponibilità di cibo non è stata tradotta in sano nutrimento per tutti”.

Il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha parlato del prossimo Expo di Milano 2015, che ha come tema 'Nutrire il pianeta', e che darà – ha assicurato – “una piattaforma globale per aumentare la consapevolezza dell'esigenza di sradicare la fame”; stessi auspici dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Ignazio Marino, sindaco di Roma, ha ricordato l’importanza dei piccoli agricoltori nelle nostre economie. Per la direttrice dell’Oms, Chan, l’attenzione va puntata ora su Ebola: nel documento finale si sottolinea come l’epidemia e le altre ancora non debellate rappresentino “enormi sfide per la sicurezza alimentare e la nutrizione”. Quindi il capitolo commerciale: l'eccessiva volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e agricoli di base - prosegue il documento della Conferenza - “deve essere monitorata e affrontata con maggiore attenzione, considerando i problemi di cui è all'origine”. D’altra parte, rilevano gli esperti, ancora “esistono forti disuguaglianze”. L’obiettivo quindi dev’essere quello della concretezza, come ha ricordato da Silva:

“First, to ensure global food security and nutrition….
Primo, assicurare cibo e nutrizione globale, il che significa - ha aggiunto - scorte di cibo sufficienti per tutti. Secondo, tradurlo in sano nutrimento per tutte le persone nell’arco della nostra vita. E terzo: dobbiamo raggiungere questi obiettivi in modi sostenibili ecologicamente, socialmente ed economicamente”.

Oggi, attorno alle 11.15, è atteso l’intervento di Papa Francesco alla plenaria. Già nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell‘alimentazione, il 16 ottobre, il Pontefice aveva ricordato che per sconfiggere la fame “non basta superare le carenze di chi è più sfortunato” o assistere con aiuti e donazioni coloro che vivono situazioni di emergenza. E’ arrivato il tempo, aveva aggiunto, “di pensare e decidere partendo da ogni persona e comunità e non dall’andamento dei mercati”.

Il Quadro operativo della Conferenza - convocata 22 anni dopo la prima, svoltasi nel 1992 - sottolinea che i governi hanno il ruolo e la responsabilità primari di affrontare i problemi e le sfide della nutrizione, in dialogo con la società civile, il settore privato e le comunità colpite. Per una riflessione sui dati riguardanti la nutrizione oggi e sugli sforzi da compiere, alla Conferenza Fao-Oms Giada Aquilino ha intervistato Kostas Stamoulis, direttore della divisione della Fao di Analisi economica dello sviluppo agricolo e coordinatore dell’obiettivo strategico della Fao sulla sicurezza alimentare e la nutrizione:

R. – Per essere nel 21.mo secolo, siamo in una situazione abbastanza inaccettabile, data la ricchezza che c’è al mondo. Dal 1992, quando c’è stata la prima Conferenza sulla nutrizione, fino ad ora sono stati fatti tanti progressi: c’è il 20 per cento in meno della persone sottonutrite e progressi ci sono stati anche dal punto di vista della mortalità delle mamme. Però i numeri delineano una situazione abbastanza grave perché la sicurezza alimentare e la nutrizione non sono rimaste tra le priorità degli sforzi per lo sviluppo dei singoli governi e della comunità internazionale. Allora, dobbiamo rafforzare la posizione della nutrizione nelle strategie di sviluppo.

D.  – Al vertice della Fao e dell’Organizzazione mondiale della Sanità, sono state adottate la Dichiarazione di Roma e la Dichiarazione di intenti. Come cambieranno gli sforzi della comunità internazionale?

R.  – Come ha detto il direttore generale nel suo intervento alla plenaria, quelli sono il primo passo. Cioè, qui chiamiamo i governi a prendere un impegno, ad impegnarsi a linee generali di politiche, azioni, programmi, migliorando la situazione della nutrizione nei loro Paesi. Allora è un primo passo e questo passo deve essere tradotto in risultati e in azioni politiche, di governabilità del sistema nutrizionale.

D.  – Come verranno applicati in quei Paesi in cui l’agricoltura è la prima necessità ma anche la prima risorsa?

R.  – La difficoltà nel risolvere i problemi della nutrizione sta nel fatto che è “cross-sector”, cioè deve attraversare tanti settori, non soltanto l’agricoltura. Però, nei Paesi in cui l’agricoltura è molto importante dal punto di vista della produzione, dal punto di vista della sopravvivenza della gente, dei piccoli agricoltori, va detto che politiche sull’agricoltura che integrino meglio gli obiettivi nutrizionali sono veramente fondamentali.

D. – Papa Francesco nelle prossime ore interverrà alla plenaria della conferenza. Il Pontefice nella Giornata mondiale dell’alimentazione ha auspicato che sia garantito ai Paesi in cui l’agricoltura rappresenta la base dell’economia e della sopravvivenza un’autodeterminazione del proprio mercato agricolo. Come mettere in pratica questo auspicio del Santo Padre?

R.  – I programmi e le politiche per l’agricoltura e lo sviluppo sono prima di tutto il compito, la responsabilità e la competenza dei Paesi e dei governi dei Paesi membri. E’ molto importante. Allora, quello che fanno i Paesi con la loro agricoltura, incluso il mercato, la loro partecipazione nei mercati internazionali, sono temi che regolano i governi stessi però nell’ambito dei trattati internazionali, che i governi stanno firmando. Credo che l’appello del Papa a dare maggiore possibilità ai Paesi più poveri che si basano sull’agricoltura possa avere maggiore determinazione sulle loro politiche. E’ un discorso che si sta svolgendo.

D. – Quindi l’attesa per la visita del Papa qual è?

R. – Siamo certi che il Papa possa dare una maggiore forza a questo impegno politico che ci deve essere alla base della Dichiarazione siglata a Roma.








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