2014-11-19 19:23:00

Card. Tagle: Francesco in Asia, sfida per i cristiani di questo millennio


"La missione in Asia: da Giovanni Paolo II a Papa Francesco” è stato il tema del secondo simposio internazionale promosso da “Asianews”, che si è svolto ieri alla Pontificia Università Urbaniana di Roma. Il Papa ha inviato il suo saluto auspicando che l’incontro possa favorire “un rinnovato slancio apostolico in favore dell'annuncio del Vangelo nel continente asiatico”. Si tratta di un percorso all’insegna della continuità, che assume un significato particolare dopo la visita dello scorso agosto di Francesco in Corea del Sud e in vista del viaggio a gennaio nelle Filippine e in Sri Lanka. Il servizio di Michele Raviart:

San Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai vescovi asiatici nel 1995, disse che la missione in Asia doveva partire dalle periferie. Un concetto molto caro a Papa Francesco e che esprime una realtà vissuta quotidianamente dalle Chiese locali, come ha spiegato il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, proprio in vista del viaggio apostolico di gennaio:

“Il tema della visita pastorale del Santo Padre nelle Filippine è la misericordia e la compassione verso le vittime, specialmente dei tifoni, del terremoto, ma anche le vittime della corruzione, della povertà, i bambini nelle strade… Questa è una visita per risvegliare in tutti noi, non solo nelle Filippine, questo senso di compassione per i poveri. Per noi questa visita pastorale è una visita alle periferie dell’Asia e alle periferie delle Filippine”.

Nella maggior parte del continente asiatico i cristiani sono una minoranza, “un piccolo gregge”, ha detto il card. Tagle, dove il Vangelo va proclamato attraverso il dialogo. La visita del Papa in Corea del Sud, ad esempio, ha colpito molto la popolazione – anche non cattolica - tanto che ora la Chiesa è considerata una delle istituzioni più affidabili, ha spiegato il vescovo di Daejeon, Lazzaro You Heung-Sik, In altri Paesi, la situazione è più difficile. In Iraq i cristiani sono stati cacciati dalle loro case dai terroristi dello Stato Islamico e sono in molti a pregare per una visita di Papa Francesco. Il patriarca caldeo di Baghdad Louis Raphael Sako:

“Noi veramente contiamo molto su questa visita, perché per noi è la presenza di un padre della Chiesa fra il gregge, anche se siamo un 'piccolo gregge'. Ci tocca il cuore e insistiamo. La tragedia dell’Iraq continua è c’è una ansia psicologica, una paura del futuro. Non si sa se i cristiani potranno ritornare presto alle loro case o se bisognerà aspettare mesi o anni. Non si sa.”

Giovanni Paolo II aveva detto che l’evangelizzazione dell’Asia sarebbe stata la sfida del terzo millennio e i viaggi di Papa Francesco in Corea del Sud, nelle Filippine, nello Sri Lanka ma anche in Terra Santa, confermano “l’attenzione speciale” del Pontefice per questo continente. Ancora il cardinale Tagle:

“Ogni giorno, ogni millennio è ‘il giorno del Signore’ non solo di un luogo. Ma speriamo che Gesù, nato in Asia, benedirà questo sforzo missionario in questo millennio nel continente”.








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