2014-11-20 14:38:00

Renzi su Eternit: no prescrizione. Per la Caritas troppo peso all'economia


Bisogna cambiare le regole, non ci deve essere l'incubo della prescrizione. Lo ha detto il premier Renzi, in merito alla sentenza della Cassazione sull’Eternit, che ieri sera ha annullato, dichiarando prescritto il reato, la condanna per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny. Intanto, ha dichiarato il lutto cittadino Casale Monferrato, il comune più colpito dall'amianto diffuso nell'ambiente dall’Eternit, con 1700 morti. Alessandro Guarasci:

E’ una vicenda che si gioca tutta in punto di diritto, ma che vede migliaia di famiglie piangere i loro morti per colpa dell’amianto. Ma la Corte d’Appello di Torino aveva condannato a 18 anni Schmidheiny perché “la consumazione del reato di disastro è tuttora in atto”. A Casale Monferrato infatti si continua a morire. Per la Cassazione però il reato è prescritto, anche se fa notare che la sentenza di ieri è sul disastro ambientale non sulle morti. Comunque una sentenza che vede un coro di sdegno: la politica, col premier Renzi in testa, l’Anm che chiede una riforma della prescrizione. L’opinione della Caritas, col delegato regionale del Piemonte, Pierluigi Dovis:

R. – La sentenza Eternit è una questione che lascia dei risvolti di sofferenze aperti, di possibilità che non si sono realizzate, e qui bisogna probabilmente essere capaci, per il futuro, di essere molto più attenti non solo alla salvaguardia del Creato, ma anche alla capacità di fare delle scelte che abbiano al centro la persona e non l’economia. Forse sarebbe anche opportuno che si trovassero dei modi dal punto di vista sociale, politico e culturale, per potere aiutare questo territorio e queste famiglie a trovare delle soluzioni, anche solo interiori, che le rendano in grado di poter capire che strada percorrere per un futuro un po’ più sereno. Perché ciò che a noi preoccupa è la mancanza di serenità che questa sentenza ma anche la vicenda in sé, anzi soprattutto la vicenda in sé, ha portato in un territorio che è ancora particolarmente segnato dalla situazione, che in questi giorni è venuta di nuovo alla ribalta delle cronache.

D. – Ma avete l’impressione che quell’area, quella zona sia stata sfruttata proprio per le capacità produttive e poi tutto questo a beneficio di un certo settore della finanza?

R. – L’impressione è che lì più che in altre parti ci sia stato un sovraccaricare l’elemento economico rispetto all’elemento della persona e dello sviluppo del territorio.

La procura di Torino ha chiuso le indagini dell'inchiesta "Eternit bis", che riguarda oltre 200 morti avvenute a Casale Monferrato e Cavagnolo, dove si trovavano alcuni stabilimenti della multinazionale dell'amianto.








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